Inviato: Dom 24 Nov 2019, 11:37 Oggetto: Pianta da marna
salir Dom 24 Nov 2019, 11:37
Disponendo di un terreno con marna, dai noi si chiama TRUBO, vorrei capire quali generi sono marna dipendenti e quali marna tolleranti.
Inoltre una miscela con terreno sabbioso e parti di terreno calcareo come la vedete e per quali generi si potrebbe usare, fermo restando insieme agli inerti.
Il topic è giusto???
In questo terreno c'è una zona rocciosa, con marna relativamente friabile, e terreno calcareo bianco fertile e poco fangoso dopo pioggie. Quale useresti per fare una composta marnosa per piante tipo Aztekium.
Inoltre ho letto che la mammillaria plumosa se non ricordo male (devo controllare gli appunti) cresce su terreno calcareo, quindi una composta mirata potrebbe aiutarla a crescere meglio?
Mi sto convincendo sempre più che il pieno campo con una copertura invernale per la pioggia sia la migliore soluzione per me.
Eccezione fatta per qualche Euphorbia o tropicale dovrebbe funzionare quasi con tutte. Le temperature da me non scendono quasi, ripeto quasi, mai sotto i 4-5 C° e piove meno di 500 mm/anno.
Equazione vincente: Sole (Esposizione a SUD) solo acqua piovana per innaffiare (raccolta invernale in cisterna dell'acqua), terreno drenante al massimo (aggiunta di lapillo), copertura invernale (con tende o simili) e sistemazione dei pluviali sul terreno per evitare ristagni.
Concordi?
Chi sono gli esperti su marna?
Registrato: 01/04/09 09:12 Messaggi: 20080 Residenza: Reggio Emilia
Inviato: Dom 24 Nov 2019, 14:19 Oggetto:
Gianna Dom 24 Nov 2019, 14:19
Ci sono utenti che coltivano diverse specie in marna, se tu usi la funzione Cerca trovi i post dedicati a questo tipo di composta. Intanto puoi leggere qualcosa, in attesa di una risposta alle tue domande
Ad esempio ...
https://forum.cactofili.org/viewtopic.php?t=37197
Inviato: Lun 25 Nov 2019, 11:19 Oggetto: Re: Pianta da marna
pessimo Lun 25 Nov 2019, 11:19
salir ha scritto:
... vorrei capire quali generi sono marna dipendenti e quali marna tolleranti ...
Forse la domanda posta in questi termini complica un po' le cose potremmo dire che Turbinicarpus, Ariocarpus, Lophophora, Aztekium ... crescono bene in marna, ma molti appassionati optano per composte diverse. Le piante in generale sanno adattarsi a diversi substrati di coltivazione e la sperimentazione nel nostro hobby è una componente importante ... possiamo semmai dire quali piante prediligono un subdstrato calcareo e quali no, quali crescono in un substrato basico e quali acido ... vanno studiati i generi e approfondite le loro esigenze ... discorso abbastanza lungo, visto il numero elevato dei generi (120), per non parlare poi delle specie (3000).
Quindi alla tua domanda rispondo che, fossi in te, partirei intanto con i generi che già altri hanno coltivato con ottimi riscontri in marna e, non per ultimo, tenendo presente che la marna è molto diversa da un luogo geologico/geografico all'altro ... userei una marna non troppo morbida, per intenderci non userei quella che bagnata si scioglie e si compatta, troppo rischiosa per la coltivazione in vaso, ma neppure quella troppo dura, una via di mezzo sarebbe perfetta, ne farei una miscela di varie granulometrie senza escludere la parte sottile, in ogni caso i primi rinvasi li farei con un 30% almeno di pomice.
Per finire la fonte di notizie più utile, come già detto da Gianna, è il forum, dove con un pc o tablet (eviterei lo smartphone) e tanta pazienza potrai trovare molti topic dedicati all'argomento.
Grazie, per le cortesi risposte.
PREMESSA:
Sono un neofita dotato di buoni strumenti culturali ed alta capacità di apprendimento che studia per trovare la "sua strada cactofila". Il confronto è per me essenziale in questa fase ab initio della mia attività.
FATTI:
La marna di cui parlo non è molto dura (difficile da frantumare) e neanche troppo morbida (non la rompi con le mani per capirci), direi una via di mezzo; interessante il fatto che se molto umida sviluppa una sottile pellicola verdastra (alghe credo).
Dopo aver letto il forum sulle marne ho capito che potrebbe andare benissimo, devo fare delle prove di bagnabilità ed asciugatura controllata poi saprò definitivamente.
Concordo pienamente con la riflessione di PESSIMO ma rilevo una difficoltà a trovare nelle fonti notizie sulla composizione dei terreni per ogni singolo genere nonchè specie; sottolineo che mi sono procurato una biblio di tutto rispetto con oltre 50 testi e molte riviste specifiche.
[NB: Sono un ricercatore bibliografico in ambito medico e dispongo di strumenti e tools dedicati alla ricerca bibliografica].
La mia domanda nasceva dal fatto che la cultura idropinica che di solito si fa con le cactacee non mi attira molto; questo di fatto si fa con la composta 1+1+1: lapillo+pomice+tracce organico+concimi chimici all'occorrenza mi sa di laboratorio. Fermo restando l'esigenza primaria di un drenaggio assoluto molto più sentita con il vaso che nella viva terra.
Avvendo anche l'esigenza di pensare ad un prossimo futuro ad impianto di cactacee in pieno campo, la geografia me lo consentirebbe, vorrei capire quali variazioni fare al terreno per migliorare la "sopravvivenza" delle "bestioline" cui sto pensando.
Ho letto, come ho già scritto, sul Clive Innes, Charles Glass - The Illustrated Encyclopedia of Cacti-Knickerbocker Press (1997) a p. 15 che la M. plumosa necessita di "addiction of limestone clippings", mi chiedevo per wuesto all'interno di un genere quali specie possono beneficiare di marne, infatti, anche l'E. grusonii ormai estinto in natura necessitava di tale terreno in natura, (mentre il più recente E. grusonii scoperto di recente preferirebbe il granito).
Questa è la molla che mi ha spinto a formulare la mia domanda su specie dipendenti e specie tolleranti alle marne.
Credo che la Vs esperienza sia per me fondamentale, anche per capire che strada intraprendere in una collezione che potrà gestire 10-15 anni. [Da qui un'altra domanda fondamentale che però Vi farò più avanti ].
A CACTUS rispondo che mi è chiarissima la prassi cactofila della composta con lapillo e pomice, non la discuto anzi sono in cerca disperata di pomice per i miei travasi urgenti.
Ma la mia era una riflessione in chiave di ricerca e personalizzazione di una avventura collezionistica che mi attira molto e sopratutto mi attira la componente sperimentale e quindi da ciò la richiesta di chiarimenti sulle marne, di cui possiedo per altro un ampio appezzamento di terreno.
Con riluttanza (non mi piacciono molto i social network) devo dire che molte notizie interessanti le ho trovate su Facebook, più precisamente nel gruppo Wild Grown Cactus and Succulent Plants. Seguo il gruppo da tempo, tra i soci c'è chi ha viaggiato molto, riportando dati sull'habitat delle piante e devo dire che si danno un gran da fare, mi piace soprattutto l'idea di uscire un po' dai vecchi schemi 1/3 1/3 1/3 (pmice, lapillo e torba setacciata) e provare a coltivare le piante in maniera meno convenzionale.
Personalmente ho testato i materiali più diversi, senza bilancino e microscopio, mi limito a distinguere grossolanamente gli inerti che uso, oltre ai soliti pomice, lapillo, akadama, sabbia di fiume grossolana ... in calcarei e non, molto igroscopici o poco, pezzatura (granulometria) e poco altro.
La tua terra, Salvatore, ti consente quella che è un po' la massima aspirazione dell'appassionato, e cioècoltivare in piena terra ... fossi in te farei delle prove con qualche Echinopsis, Echinocereus, Echinocactus grusonii, Notocactus/Parodia, Ferocactus ... piante resistenti, alcune svernano esposte alle intemperie anche alle mie latitudini.
Sto leggendo: Zahar M. - The genus Turbinicarpus (2004) per ogni specie di Turbinicarpus e per ogni areale specifico sono indicate le specie conviventi, è una miniera di indicazioni. Specie le Mammillarie vanno alla grande sui terreni gessiferi dei Turbinicarpus. Questa puà essere una pista da seguire credo.
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