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Inviato: Gio 01 Mag 2014, 19:18 Oggetto:
luigimita Gio 01 Mag 2014, 19:18
Troppo gentili, in realtà il difficile inizia adesso, mantenere sempre in vigore e in forma una pianta così strutturata diventa un impresa. Il percorso è ancora lungo e tortuoso e le cose da imparare tante...ci vorrebbero 5 vite per apprezzare una pianta diventata bonsai e da semplice bonsai albero maturo, "piegato" al nostro volere, il tutto con un equilibrio tale che il connubio pianta-bonsaista diventa imprescindibile
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Inviato: Lun 26 Mag 2014, 7:23 Oggetto:
seven Lun 26 Mag 2014, 7:23
Anche se sono ben ancorati nella loro zolla, hanno una postura dinamica.
Mi ricordano gli alberi animati della letteratura fantasy.
Vedi ' Il signore degli anelli' o ' Harry Potter'.
 
_________________ Serena.
" Il più grande nemico della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza." - Stephen Awking -
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Inviato: Lun 26 Mag 2014, 7:54 Oggetto:
luigimita Lun 26 Mag 2014, 7:54
cavolo a questo non ci avevo proprio pensato!! Comunque si, lo stile di queste piante è l'eretto informale, stile che prevede una certa dinamicità del movimento del tronco. E' quello che di gran lunga preferisco perché da l'idea di alberi cresciuti tra le avversità, ma con un nebari estremamente solido che al tempo stesso, da l'idea di una grande stabilità e robustezza
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Inviato: Mer 28 Mag 2014, 7:06 Oggetto:
seven Mer 28 Mag 2014, 7:06
"Nebari".....
Da qui parte una mia riflessione, e dal fatto che esistono termini di cui ignoro il significato.
Sarebbe bello, che tu o altri che si cimentano in questa arte,ci illustraste buona parte della terminologia inerente.
Chiedo troppo?
_________________ Serena.
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L'ultima modifica di seven il Mer 28 Mag 2014, 10:10, modificato 3 volte
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Inviato: Mer 28 Mag 2014, 9:51 Oggetto:
luigimita Mer 28 Mag 2014, 9:51
Si Giancarlo, il ginkgo è un essenza bonsaizzabile e, tra l'altro, di non difficile coltivazione. Ve ne sono in giro di bellissimi esemplari.
Per quanto riguarda i termini Seven, effettivamente esiste una terminologia essenzialmente giapponese che indica diverse caratteristiche del bonsai.
Non conosco il giapponese ma, a ragion di forza, ormai ho imparato ad usare la loro terminologia per indicare parti o tecniche di coltivazione/lavorazione.
Nebari, nello specifico, sta per radici, piede. Il piede di un bonsai è ciò che vedete piantato sul suolo, nel caso del mio olivastro per esempio il nebari è proprio la parte bassa più larga. Regola vuole che il nebari di un bonsai, per esser bello, deve essere largo e mostrare radici disposte a raggiera, proprio come avviene in natura con alberi molto vecchi. Il nebari costituisce la partenza della parte visibile della pianta che, congiunge con la prima parte del tronco (tachigari), quella che appunto sta tra il nebari e il primo ramo e deve essere conico, diventando sempre più stretto man mano che si sale...idem per i rami, per essere belli e armoniosi devono essere larghi nel punto più vicino al tronco e via via più sottili man mano che ci si allontana, nonchè più grandi quelli inferiori e più piccoli man mano che si avvicinano all'apice.
Eventuali altre caratteristiche del tachigari hanno poi ulteriori nomi. Faccio degli esempi riferendomi sempre al mio olivo per comodità:
- le parti di legno "spezzate" che partono dal tronco si chiamano jin
- le cavità scavate all'interno del tronco sabamiki
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Inviato: Mer 28 Mag 2014, 10:22 Oggetto:
seven Mer 28 Mag 2014, 10:22
Luigi grazie !!!
E' un mondo molto affascinante, di cui in pochi appassionati avete la chiave di lettura. In un forum 'verde' come questo, e' importante poter esplorare in indirizzi piu' specifici.
Quando vuoi, se puoi, continua !
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Inviato: Mer 28 Mag 2014, 10:46 Oggetto:
luigimita Mer 28 Mag 2014, 10:46
Parlare un po' a ruota libera di bonsai è complesso nonché dispersivo se non fatto a ragion di logica, è un mondo vastissimo che abbraccia arte, filosofia e agronomia e potrebbe risultare noioso per più di qualcuno. Ben volentieri contribuirò a rispondere alle domande che mi saranno poste qualora l'argomento sia di vostro interesse. Ci tengo a precisare che non sono un istruttore bonsai ne posso eleggermi a maestro, sono un appassionato e mi cimento da un po' in questo mondo, sicuramente molto molto interessante perché fonde insieme tantissimi aspetti del sapere.
Magari posso iniziare col dirvi che, al contrario di ciò che si crede, coltivare un bonsai non è un qualcosa di tanto complesso da esser riservato a pochi...e io ne sono il lampante esempio. Sicuramente, "costruirne" uno richiede esperienza e tanta dedizione e attenzione, che impegna decisamente più rispetto ad una "normale" pianta in vaso.
I bonsai non sono organismi geneticamente modificati (a differenza di quanti ancora lo credono), ma piante trattate con metodi e tecniche tali da conservarne una dimensione ridotta e proporzionata delle varie parti (radici, tronco, rami, foglie). Il bonsai, termine che indica appunto un alberello coltivato in vaso, non è una pianta che soffre bensì è una pianta a cui vengon riservate attenzioni e trattamenti decisamente precisi allo scopo di permetterle di vivere in salute e vigore..potenzialmente, in eterno (centinaia e centinaia di anni)
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