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Inviato: Sab 04 Lug 2009, 17:16 Oggetto: Ariocarpus trigonus, differenti metodi, differenti crescite
3xy Sab 04 Lug 2009, 17:16
L’altro giorno innaffiando ho notato che dai semi degli stessi genitori alcuni trigonus sono cresciuti con ritmi differenti. Quindi mi è venuta voglia di scrivere questo post.
Nell’autunno del 2004 ho impollinato gli Ariocarpus trigonus che mio padre aveva seminato alla fine degli anni ’80. E così a primavera ho raccolto i semi… tanti semi…
I semi poi andarono ad arricchire una semina già ricca di Ariocarpus dell’autunno 2005 e furono divisi in 2 gruppi: tanti in un vaso dedicato a loro (gruppo 1), una decina in un vaso insieme a semi acquistati (gruppo 2). I 2 gruppi poi hanno subito trattamenti diversi perché nel gruppo 1 c’erano tante piante e, vista l’origine, non avevo voglia di stargli troppo dietro . Il gruppo 2 invece ha subito il trattamento standard che riservo alle semine di Ariocarpus.
Gruppo 1. Le piante sono rimaste coperte fino all’autunno 2005, poi sono... finite nella serretta. Nella primavera del 2008 hanno subito il primo trapianto, perché stavano veramente strette. Negli anni molte sono sopravvissute, adesso sono circa 33, e una decina se ne sono andate.
Gruppo 2. Le piantine sono rimaste coperte, ripicchettate presto e di nuovo coperte. Hanno passato l’inverno 2005-2006 nel germinatoio. Sono state trapiantate nuovamente questa primavera. Le perdite di piante coltivate come quelle del gruppo 2 in generale sono state molto basse.
Vi mostro delle foto di quelle più grandi del gruppo 1…
… e del gruppo 2
In pratica ci sono un paio di anni di differenza........
Le conclusioni sono due. Una è una mia idea, cioè penso che è giusto dare sufficiente spazio agli Ariocarpus fin da piccolissimi. L’altra è una conferma di quello già detto da altri, cioè è bene evitare traumi agli Ariocarpus nei primi anni di vita perché faticano a riprendersi. Questo lo si può ottenere lasciandoli coperti e facendogli passare l’inverno in germinatoio, che è facile da mettere in pratica. Io propendo per mantenere questo regime per 1,5-2 anni. Dopo questo periodo, all’aria aperta con gli altri, terreno minerale, esposizione sempre più assolata via via che crescono e innaffiature non eccessive.
dopo aver seminato metto le vaschette/vasetti in un sacchetto per trattenere l'umidità e ce li tengo dentro per vari mesi....
poi però con l'inverno inizio il ciclo asciutto/bagnato
per "coperti" cosa intendi esattamente? cioè li tieni all'umido ancora un pò???
anche per le semine stesse usi terriccio molto minerale? in che percentuale?
ciriciao
_________________ Felice chi, avendo veduto quelle cose,
va sotto la terra;
Egli sa della vita termine ed inizio, entrambi dati da Zeus.
Registrato: 08/06/09 20:19 Messaggi: 52 Residenza: Milano
Inviato: Dom 05 Lug 2009, 17:36 Oggetto:
3xy Dom 05 Lug 2009, 17:36
beh... spero di avere dato qualche dritta
scriciolo_28 ha scritto:
per "coperti" cosa intendi esattamente? cioè li tieni all'umido ancora un pò???
Per “coperti” intendo quello che fai tu, cioè ogni vasetto ha la sua “serretta”.
Qualsiasi metodo va bene per farli crescere. Io mi trovo bene così perché non è particolarmente impegnativo… cioè, anche se mi dimentico delle piante per settimane loro non ne risentono. Quando dici “poi però con l'inverno inizio il ciclo asciutto/bagnato” immagino che le piante vengano mantenute in un germinatoio. Io lo evito perché il germinatoio è un ambiente troppo chiuso, eventuali malattie si propagano velocemente, e come dicevo prima, non ci guardo tutti i giorni…hmm, settimane. Però così fanno i produttori, quindi sicuramente è una tecnica valida.
scriciolo_28 ha scritto:
anche per le semine stesse usi terriccio molto minerale? in che percentuale?
Per quelle semine avevo utilizzato 1/5 di torba. Quest’autunno ho intenzione di seminare di nuovo Ariocarpus e… beh, ho deciso per Ariocarpus, grandi o piccoli che siano, la composta sarà totalmente minerale, 1/3 pomice 1/3 lapillo 1/3 di una roba che prendo in montagna e che dovrebbe essere marna o simile. Probabilmente proverò anche la zeolite, che è un altro inerte, e che ha caratteristiche interessanti che magari riusciranno a giustificarne il costo di approvvigionamento. Raramente concimo (mai fatto con quelle in foto), ma con le prossime semine probabilmente ad un certo punto darò un po’ di concime.
Da quello che ho notato, gli Ariocarpus crescono robusti in una composta minerale, e questa è la cosa che mi interessa di più. Secondo me la cosa più importante per loro è avere la radice ben sviluppata (perché il loro centro vitale è là) e per avere questo un terriccio minerale calcareo è l’ideale. La torba invece favorisce la crescita della parte epigea. _________________ Francesco
Registrato: 08/06/09 20:19 Messaggi: 52 Residenza: Milano
Inviato: Lun 06 Lug 2009, 21:28 Oggetto:
3xy Lun 06 Lug 2009, 21:28
scriciolo_28 ha scritto:
grazie mille per la risposta esauriente....
sono agli inizi con questo genere ed ho timore di far danni...
ciriciao
pergo ... ma non ti preoccupare, una volta diventati più grandini gli Ario sono più rustici di quanto si dica, o si diceva.... _________________ Francesco
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