EUPHORBIA TRIGONA e specie simili
Famiglia: Euphorbiaceae
Genere: Euphorbia
Etimologia: il nome deriva forse dal greco “τριγωνος”, che significa “tre angoli” o si crede anche che possa avere a che fare con la medicina antica: esso potrebbe derivare dal medico greco Euphorbus, che utilizzava il lattice di alcune specie, vissuto alla corte di un re di Numidia e Mauritania nel I secolo a.C.
Distribuzione: Africa centrale e meridionale
Pianta di facile coltivazione e di crescita veloce, spesso commercializzata dai garden, fioristi e vivai non specializzati come una comune pianta da appartamento. Niente di più sbagliato, perchè infatti necessita di attenzioni specifiche come tutte le piante succulente e di conseguenza questo può creare un problema per le persone che non hanno esperienza di coltivazione di piante grasse.
Non è una cactacea come spesso, erroneamente, viene definita.
DESCRIZIONE: La pianta presenta lunghi fusti eretti e molto ramificati fin dalla base, che può raggiungere, in natura, diversi metri di altezza e qualche metro nella coltivazione in vaso. La forma dei fusti è di tre o quattro lati, il colore è verde scuro; durante la stagione vegetativa gli apici sviluppano piccole foglie (che cadranno alla fine dell’estate) e minuscole infiorescenze gialle (ciazii). Nei vertici dei lati sono presenti piccole spine appaiate.
COLTIVAZIONE: La pianta va posizionata all’aperto durante la bella stagione, in una posizione luminosa riparata dai forti raggi estivi, facendo attenzione alle prime esposizioni: infatti la pianta che ha passato l’inverno all’interno (o che è stata appena acquistata e che quindi proviene da una serra) va esposta gradatamente ai raggi del sole: se non si osserva questa precauzione, l’epidermide della pianta può bruciarsi.
Quando le temperature scendono sotto ai 10°C la pianta va riparata, se infatti viene lasciata all’esterno al freddo e al gelo, i danni saranno irreparabili (marciume).
Le innaffiature devono essere generose durante il periodo estivo, lasciando asciugare bene la composta tra una innaffiatura e l’altra. In autunno/inverno innaffiare la pianta sporadicamente.
La composta deve essere drenante, ricca di materiali inerti (pomice e lapillo), questo per evitare che il ristagno dell’acqua e una composta troppo organica, che rimarrebbe bagnata per troppo tempo, possa provocare il marciume delle radici e della base.
Moltiplicazione facile da talea, prelevando una porzione apicale del ramo (in primavera/estate il periodo consigliato): quando si taglia un fusto fare molta attenzione al lattice altamente irritante che fuoriesce dalla ferita. Usare per l’occorrenza guanti e fare attenzione a non toccarsi gli occhi. La fuoriuscita del lattice si può arrestare mettendo la parte del taglio in acqua. Fare radicare la talea in un terriccio sabbioso asciutto dopo aver fatto cicatrizzare bene il taglio per qualche giorno.
PROBLEMI: il freddo può provocare il marciume della pianta, così come l’umidità dovuta ad un eccesso di acqua. In questo caso eliminare le parti affette da marciume, facendo radicare le parti sane: la fuoriuscita del lattice al taglio indicherà che quella parte è ancora sana. Per controllare, prima di tagliare, basta forare leggermente l'epidermide della zona problematica.
Può essere attaccata anche dalla cocciniglia.
NOTE: sono presenti sul mercato piante con fusti variegati. L’E. trigona ha anche una forma rubra.
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Gianna
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