Registrato: 26/07/11 11:48 Messaggi: 314 Residenza: Roma
Inviato: Ven 28 Set 2018, 6:27 Oggetto:
opuntietta Ven 28 Set 2018, 6:27
Giancarlo ha scritto:
vero, poi c'è chi come me scarseggia ancora in fondamentali
Vedi il "niente acqua d' estate", però potevate anche dirmelo prima
Ripeto, secondo me dipende da come é stata cresciuta da quando era seme. Se ha già radici abituate a tollerare annaffiature regolari ogni 15 giorni. La composta dovrà comunque essere molto drenante. Il lapillo, non sembra, ma ci mette molto ad asciugare ed é una composta nella quale le radici faticano molto a trovare una strada per crescere ed allungarsi. Io generalmente dopo l'acquisto di una pianta, da uno specialista, la lascio il più possibile nella sua composta originale e vedo come reagisce. Quando vedo che vegeta, ma sempre circa due anni, cambio la.composta e la modifico leggermente. Io ho sempre annaffiato anche in estate, e se non lo facessi, le piante si sgonfierebbero troppo.
Registrato: 17/04/15 09:43 Messaggi: 1196 Residenza: Castelli Romani
Inviato: Ven 28 Set 2018, 7:14 Oggetto:
cmr Ven 28 Set 2018, 7:14
Mi sembra che stia uscendo fuori dai "fondamentali" perche, comunque, non si possono annaffiare le cactacee ogni 15 giorni specialmente in estate; le piante si sgonfiano in estate ed è una condizione normale in quanto, comunque non vegeterebbero: si gonfiano e si sgonfiano ma senza crescere perche le alte temperature lo impediscono quindi solo perche assorbono acqua, proprio come un palloncino si gonfia e si sgonfia. Le copiapoa annaffiate in estate sono con una buona probabilità destinate a marcire e questa è una certezza cosi come il fatto che nel lapillo le piante non crescano o abbiano problemi alle radici nel crescerci dentro (ogni tento riemerge il temutissimo lapillo a lame rotanti che affetta le radici riducendole in poltiglia...). Se sapeste da quanto tempo questa C. laui non vede l'acqua mi denuncereste alla PMC: Protezione Cactus Maltrattati!!! Prima o poi organizzerò un open-day qui da me cosi potrete rendervi conto di persona anche se le immagini che pubblico dovrebbero chiarire le mie affermazioni. E non si tratta di "convinzioni" ma di "esperienza".
_________________ "Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire." A. M.
Qualche tempo fa ho avuto uno scambio di opinioni con Paolo (Cactus) proprio nel merito di questo argomento e da quel giorno ho iniziato ad approfondire la coltivazione del genere Copiapoa. Devo ammettere di aver trattato con sufficienza il genere, nel senso che non ho riservato a questo un trattamento specifico. Quindi Paolo ha avuto il merito di spingermi a capire meglio cosa stavo facendo e se era veramente il miglior metodo di coltivazione.
Per quanto riguarda l discorso del lapillo che taglia le radici o cose simili, concordo ovviamente con cmr e non è neppure il caso di parlarne. Altra cosa sono le bagnature e i riscontri basati sull’esperienza.
Mi spiego meglio. Personalmente ho sempre trattato le cactacee più o meno nello stesso modo, riducendo in generale le bagnature nei periodi più caldi, senza però sospenderle del tutto, e bagnando a pioggia tutte le piante, Copiapoa comprese. Lo faccio da anni e non ho perso piante per questo motivo, almeno credo.
Questa è la mia esperienza e su questa ho basato la mia coltivazione … e ho sbagliato
Pur non avendo perso piante per eccesso di bagnature nei periodi caldissimi, alcuni generi li ho davvero bagnati poco, vedi appunto le Copiapoa, i Turbinicarpus, … mi sono convinto di aver sbagliato e che invece si possa fare ancora meglio. Sono altresì convinto di aver fatto errori, anche in passato, proprio in virtù delle mie esperienze o di quelle trasmesse da amici coltivatori.
Quindi, l’esperienza è si fondamentale, ma supportata da approfondimenti sull’habitat di origine.
Quante volte si legge …”io faccio questo da anni e mi trovo bene“ magari usando composte cariche di torba che farebbero inorridire chiunque, questa nostra passione è molto spesso individuale, le diverse opinioni derivano anche dal fatto che le nostre “povere” piante si sanno molto, ma molto adattare ai trattamenti maldestri o sperimentali che riserviamo loro … e dopo pensiamo “come sono stato bravo!” quando invece dovrei dire “che fortuna che ho avuto!”.
Concludo magari si potessero fare degli “open day” e formare dei gruppi veri, fatti di persone fisiche, non solo gruppi virtuali e fatti di nickname … cactofili forse ci stiamo provando, si potrebbe fare di più, non è facile, ciascuno ha impegni e priorità … ma sarebbe bello.
Registrato: 17/04/15 09:43 Messaggi: 1196 Residenza: Castelli Romani
Inviato: Ven 28 Set 2018, 9:23 Oggetto:
cmr Ven 28 Set 2018, 9:23
@Gianna: se pubblichi un'altro foto come queste, il coccolone è assicurato! Avvisa prima, che non le guardo...
Ottime riflessioni, Pessimo, ma il discorso dell'habitat riportato nelle nostre collezioni non è trasferibile, ovvero, è possibile solamente e in piccola parte, in coltivazioni in piena terra in quanto un aspetto che sfugge ai più è che in un vaso le radici non si sviluppano come in natura. Quando tolsi i Ferocactus o le Agavi o le Aloe o i Cleistocactus dalla aiuola a terra, constatai che le radici, oltre che lunghissime, erano inserite nei primi 15, max 20 cm di suolo: perche? Perche in natura le escursioni termiche creano molta condensa e loro, essendo estremamente specializzate e superficiali, sono pronte a catturarla. Ti immagini in mezzo a tutto quello sfasciume cileno quanta condensa si raccoglie... e che temperatura ci sarà li in mezzo? Certamente molto piu fresca dell'ambiente circostante.
Ecco dimostrato che si, la conoscenza dell'habitat è importante, ma le nostre condizioni climatiche estremamente puntiformi in quanto variano da un balcone all'altro sono il dato reale con cui ognuno di noi deve fare i conti.
... il discorso dell'habitat riportato nelle nostre collezioni non è trasferibile ... la conoscenza dell'habitat è importante, ma le nostre condizioni climatiche ...
Scusa se parzializzo il tuo testo, è solo per dirti che si, sono ovviamente d'accordo, è anche il mio pensiero.
Purtroppo sono anche troppo ignorante, coltivo probabilmente troppi generi, altro errore, che non conosco così bene.
Registrato: 17/04/15 09:43 Messaggi: 1196 Residenza: Castelli Romani
Inviato: Ven 28 Set 2018, 11:28 Oggetto:
cmr Ven 28 Set 2018, 11:28
Ce ne fossero di ignoranti come te! E, poi, se l'ignoranza si misura in base a quanti generi si coltivano, credo di essermi fermato all'asilo...
P.S.: qui la collezione è sempre "open"; non sono di quelli che hanno le piante guardate a vista dai coccodrilli, anzi, sono io che non ci sto in mezzo quanto vorrei...
Forse potrebbe esserci una sorpresa nei prossimi giorni, specialmente per i "cactofili" romani e non solo, penso tra un paio di settimane: stay tuned!
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E comunque, nonostante le mie copiose annaffiature arrivano alla fine dell'estate sempre un po' disidratate. Mah
Dalle varie osservazioni emerge che, quando è troppo caldo, come ad esempio nel mese di agosto quest'anno, in generale le piante rallentano il loro metabolismo (estivazione https://it.wikipedia.org/wiki/Estivazione ) e non dovrebbero ricevere acqua ... se questa viene fornita in quantità eccessiva, in ogni caso non viene assorbita e può pregiudicare l'intero apparato radicale ... marcisce e poi secca. Spesso questo non significa necessariamente la perdita della pianta, potrebbe radicare di nuovo e riprendere a vegetare regolarmente, ma non è detto.
Personalmente potrei avere idee un po' diverse, valutando significative variabili legate alla coltivazione in vaso, ma la teoria è quella e oggi ho già scritto anche troppo ... per fortuna non mi capita spesso
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