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Marna = Coltivazione Uaild? Parliamone.
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Edus
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Inviato: Mar 02 Gen 2018, 17:20   Oggetto: Marna = Coltivazione Uaild? Parliamone.
Edus Mar 02 Gen 2018, 17:20
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Premesso che non sono a priori contrario all'utilizzo della marna, ne è mia intenzione criticare coloro la utilizzano, mi interessa solo capire le motivazioni di questo interesse spasmodico per questo materiale e il perché venga considerata quasi una panacea a tutti “mali” che affliggono i coltivatori di grasse.

Vista la popolarità crescente, negli ultimi anni, di questo materiale tra i coltivatori di grasse, ma soprattutto la curiosa equivalenza, che molti di loro fanno, che vorrebbe la coltivazione in marna uguale (o quantomeno molto simile) alla crescita in natura, ho cercato di approfondire un po' la materia ma, ovviamente, cercando in rete ho trovato di tutto e il contrario di tutto, così è nato in me qualche dubbio:
1) La marna è il substrato ideale per tutte le occasioni?
2) Come faccio a stabilire l'esatta composizione del substrato nel quale crescerebbe la mia pianta nel luogo di origine e quindi riprodurlo in cattività?
3) Perché la coltivazione in marna è considerata Uaild?
4) Le marne non sono tutte uguali, visto che ce ne sono di vari tipi, qual è quella idonea per le mie piante?
5) E' una nuova moda nata tra gli appassionati alla continua ricerca del materiale più cool e più strano (vedi akadama, alberese, ecc) o è davvero la "marna" caduta dal cielo? Very Happy
6) Da varie foto di piante coltivate in marna assoluta o comunque in composta con prevalenza argillosa si nota un drenaggio dell’acqua molto rallentato, se non addirittura nullo e dopo qualche mese dal rinvaso è facile osservare che la marna, essendo argillosa, si è trasformata praticamente in cemento armato. Un attimo, fermi tutti! Ma, non avevamo affermato in tutte le lingue e fino allo sfinimento a chiunque si avvicinasse a questa passione che il ristagno d’acqua è mortale per la grasse e che il substrato deve essere il più drenante possibile? Come è possibile che le piante così coltivate sopravvivano alla grande e anzi fioriscano a ripetizione, abbiamo sbagliato tutto fino ad oggi? O ci siamo fidati ciecamente, senza mai sperimentare in prima persona, del primo profeta dell’1/3 – 1/3 – 1/3?

Ci sarebbero altri quesiti ma, diciamo che questi sono quelle che mi incuriosiscono di più al momento.
Da assoluto ignorante in materia, non sono un botanico o un geologo né tanto meno un chimico, pertanto argomentazioni strettamente scientifiche non potrei mai confutarle, cerco però, se possibile, di ragionare seguendo un minimo di logica, che ovviamente potrebbe essere basata su concetti erronei, pertanto vi prego di segnalarmi eventuali castronerie.
Provo a dare qualche possibile e PERSONALE risposta ai quesiti sopracitati.
1) Alla prima domanda la risposta è abbastanza semplice: no! Direi a lume di naso, per quel poco che ho capito, che per le piante acidofile la marna non è consigliata, visto che la sua componente principale è il calcare!
2) Se avessi l'analisi chimica e strutturale del sito dove fu estirpata l'antichissima progenitrice della mia pianta potrei tentare, se fossi geologo/chimico e avessi a disposizione gli STESSI materiali di provenienza, di riprodurre il substrato originario, ma senza queste basi “scientifiche” mi sembra un po’ azzardato affermare di aver riprodotto il substrato originario.
3) Qui le cose si complicano un po’! Come avevamo già detto in altra sede (n.d.r. vedi discussione sui F.N.), le piante che coltiviamo non sono più le stesse rispetto a quelle raccolte in natura decenni fa, probabilmente anche dal punto di vista genetico, poiché sono state riprodotte centinaia di volte, probabilmente con metodi non esattamente scientifici e adattate da decine di anni di coltivazione in ambienti assolutamente differenti da quelli d'origine, come facciamo ad affermare che la coltivazione che stiamo adottando per loro è quella che più si avvicina a quella in natura? Poi, appurato che il substrato che adottiamo, qualsiasi esso sia, è SICURAMENTE differente da quello "naturale", per il solo fatto di utilizzare la marna siamo sicuri di avvicinarci il più possibile alle condizioni naturali? La marna è un materiale argilloso di origine sedimentaria, con una componente calcarea importante (ho studiato Very Happy). Il solo fatto che da un’indagine in rete, attenzione non sul campo con idonei strumenti, abbiamo scoperto che nell’area di provenienza delle nostre piante il terreno è di origine sedimentaria e calcareo, non basta, a mio parere, a privilegiare l’utilizzo di una marna qualsiasi che ci consenta di affermare che abbiamo riprodotto perfettamente il substrato d’origine.
4) Di marne ce ne sono molte, provenienti da tutte le parti d’Italia, con composizioni diversissime e con percentuali della componente calcarea variabilissime, ovviamente non sono tutte uguali, quindi qual è quella che meglio si adatta alla mie piante? Non è che per caso sarà quella venduta dal famoso rivenditore di turno, che è la sola e l’unica in grado di garantire che d’ora in avanti saremo veri coltivatori Uaild? Very Happy
5) A questa domanda non ho una risposta visto che la marna non la uso, quindi chiedo il contributo di quelli che la utilizzano: è davvero miracolosa e può risolve tutti i nostri annosi dubbi sulle composte? Finalmente è stata trovata la composta “perfetta”?
6) Dubbioso Dubbioso Dubbioso

Scusate se sono stato prolisso e spero vogliate contribuire con le vostre esperienze, grazie.

P.S.: prima che mi diate dell'ignorante, volevo precisare che "Uaild" non è un errore o un refuso, ma un simpatico calembour coniato con l'amico Massimo (Pessimo) Very Happy


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Eduardo
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Danieler
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Inviato: Mar 02 Gen 2018, 17:49   Oggetto:
Danieler Mar 02 Gen 2018, 17:49
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Post interessante.
Direi che andrebbero comprese le reazioni chimiche prodotte dalla marna in cultura.
Ricordo dei vecchi post interessanti che dicevano che i cactus per la quasi totalità vivono in ambienti con terreni calcarei e cioè alcalini.
Potrebbe essere utile riprendere qualche info da qui in merito all'interazione chimiche presenti nel terreno:
http://forum.cactofili.org/viewtopic.php?t=18849&highlight=calcare+alcalino

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Inviato: Mar 02 Gen 2018, 19:08   Oggetto:
blasquez76 Mar 02 Gen 2018, 19:08
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La marna fa molto "figo" ed è di gran moda... Tutti i migliori coltivatori oggi la utilizzano e se non ti uniformi non puoi essere definito tale Very Happy Very Happy Razz
Scherzi a parte, basta che un noto coltivatore lanci l'esca che subito il tarlo scatta nelle teste di noi cactofili! Personalmente sto iniziando ad utilizzarla per puro scopo sperimentale e perché mi piace molto il suo aspetto estetico. Sui risultati non posso ancora dirti niente... Solo che la sto provando anche su piante parecchio belle, per cui nel contempo mi sto anche avvicinando ad una certa religiosità...
Ne diciamo talmente tante tutti i giorni... Non dimenticherò mai la piante perse in composta classica minerale, che vegetavano meravigliosamente su composta 100% torba cementata asfitticamente intorno le radici... Bah, nessun esperto coltivatore mi ha mai dato una soddisfacente e razionale risposta... Wink Wink Wink
Un salutone.
Luca

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Inviato: Mar 02 Gen 2018, 19:36   Oggetto:
Giancarlo Mar 02 Gen 2018, 19:36
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Io ne ho comprata un sacchetto di grigia.
Questa grigia è piuttosto cedevole e lasciandone qualche pezzo sotto la pioggia dopo un pò si sfalda in parte polverizzandosi.
Poi ne ho trovata di altri 3 tipi differenti in giro per le colline:
una bianco-grigiastra, troppo mineralizzata,
una rosata a scaglie friabili
una giallo ocra, che sembra più organica, argillosa.

Provandole e bagnandole mi sono fatto un' idea.
Non le userei mai da sole, sicuramente mai in vasetti di plastica, ma solamente in un mix con i soliti lapillo e pomice.

Tuttavia credo che a molte messicane possa fare bene, soprattutto in sostituzione di componenti organiche, laddove si voglia fare un 100% minerale.


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 9:46   Oggetto:
pessimo Mer 03 Gen 2018, 9:46
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1) La marna è il substrato ideale per tutte le occasioni?
Penso di no, soprattutto in purezza.
2) Come faccio a stabilire l'esatta composizione del substrato nel quale crescerebbe la mia pianta nel luogo di origine e quindi riprodurlo in cattività? Ho un approccio diverso e non mi illudo di riproporre esattamente l'habitat, sarebbe inutile visto che in ogni caso non ho il clima. Cerco di far crescere le piante nel modo più naturale possibile, compatte e basse, senza forzature e crescite eccezionali, lentamente ... e già questo sarebbe un ottimo risultato.
3) Perché la coltivazione in marna è considerata Uaild? Non è solo una questione di substrato di coltivazione, ma di uno "stile di coltivazione". Rimando alla lettura di chi ha già scritto nel merito: http://www.ilfioretralespine.it/come-coltivo-cactus/
4) Le marne non sono tutte uguali, visto che ce ne sono di vari tipi, qual è quella idonea per le mie piante? Anche in questo caso il mio approccio è diverso: ho sperimentato marne diverse, più o meno dure, senza pretendere un dettaglio della composizione chimica, lo ritengo inutile, mi sono confrontato con chi da anni coltiva in marna, ho letto quanto disponibile e mi sono fatto un'idea. Rimando alla lettura di questo: http://www.mondocactus.com/blog/marl-manna-for-cactus/
5) E' una nuova moda nata tra gli appassionati alla continua ricerca del materiale più cool e più strano (vedi akadama, alberese, ecc) o è davvero la "marna" caduta dal cielo? Ognuno può dare la propria interpretazione, ma credo che per alcuni generi, ad esempio Ariocarpus e Lophophora, sia più naturale e spontaneo coltivarli in marna invece che in pomice. Nel loro habitat non c'è la pomice.
6) Da varie foto di piante coltivate in marna assoluta o comunque in composta con prevalenza argillosa si nota un drenaggio dell’acqua molto rallentato, se non addirittura nullo ... Rimando alla lettura di questo http://www.ilfioretralespine.it/2017/12/26/cactus-temperature/

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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 10:25   Oggetto:
pessimo Mer 03 Gen 2018, 10:25
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Quello che vorrei dire è che da quando ho iniziato a coltivare molte cose sono cambiate, sia intorno a me che dentro di me.
Intorno a me è nato un gruppo Facebook Wild grown cactus and succulent plants che seguo con molta attenzione e che ha cambiato notevolmente il mio pensiero. Non sono un gran frequentatore dei social, ma questo gruppo mi piace molto.
Dentro me è maturata una visione diversa della coltivazione, più mirata alla cura della pianta, cercando di favorirne e preservarne le caratteristiche migliori.
E devo dire per fortuna Sorriso ho abbandonato l'acquisto compulsivo a favore della semina e della sperimentazione di composte ed esposizioni diverse. Seguendo la filosofia "wild" si impara ad apprezzare cosa significa crescere le piante in pieno sole e sotto le intemperie e in questo sono certamente fortunato ad avere lo spazio per poterlo fare.

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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 10:45   Oggetto:
Edus Mer 03 Gen 2018, 10:45
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Massimo, mi piace il tuo approccio, è questa la filosofia che distingue il coltivatore/sperimentatore/studioso dal collezionista ossessivo compulsivo che raccoglie quanti più esemplari è possibile al solo scopo di poter affermare: ce li ho tutti!


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 11:19   Oggetto:
Luca Mer 03 Gen 2018, 11:19
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Le prime prove con la marna le ho fatte circa cinque anni addietro, me ne era capitata una che dopo poche bagnature si polverizzava letteralmente. Spaventato ho cambiato substrato per timore di un soffocamento delle radici. Da un paio di anni sto usando a scopo sperimentale su alcune piante una marna molto più dura che resiste e non si sfalda facilmente. Dal poco che ho potuto notare ho notato un deciso rallentamento nella crescita della pianta e alla fine sono sempre più convinto che un mix tra pomice, lapillo e terriccio possa andare bene per tutti i generi che coltivo. Per avere un aspetto wild le mie piante prendono tanto sole tutto l' anno e questo può bastare.


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 12:36   Oggetto:
Giancarlo Mer 03 Gen 2018, 12:36
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Curiosando qua e là nei links postati da Massimo, ho notato che spesso vi sono pezzettoni di varia natura (marna, rocciosi) a coprire in parte il substrato.
Quindi cade il tabù di usare qualche pietra a copertura (per via della presunta diminuzione dell' evaporazione dopo le bagnature).


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 13:27   Oggetto:
cereus81 Mer 03 Gen 2018, 13:27
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Ho appena iniziato ad utilizzarla su dei turbinicarpus quindi esperienza ancora non ne possiedo,ma sono convinto che per effettuare uno studio serio bisognerebbe partire già dal post semina la coltivazione su marna,altrimenti i risultati vengono "sfalsati";infatti se si mette una pianta abituata su classica composta o peggio torba sicuramente ne risentirà del cambio composta e non sarà nel pieno della forma.Avevo preso una piccola Epithelantha da Cattabriga (uno dei sostenitori della marna pura) coltivata appunto su marna di aspetto sicuramente wild,ma al rinvaso ho notato che c'erano pochissime radici ed ho preferito rimetterla su composta classica,convinto che l'aspetto wild sia una conseguenza dell'ostilità della marna (che era compattissima) nel far sviluppare le radici in maniera adeguata,dando meno nutrimento alla pianta che quindi presenta un aspetto più sofferto ma a detta di molti naturale.
Poi se andiamo a rallentare la crescita di un Ariocarpus addio Very Happy


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 13:49   Oggetto:
Giancarlo Mer 03 Gen 2018, 13:49
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Bhè, qui si apre un mondo di ulteriori considerazioni.
Qual'è ľ aspetto giusto per una pianta?
Quello reso possibile dai migliori nutrienti e lotta ai parassiti che conduciamo nelle nostre serre?
O quello più sofferto legato a mille battaglie?


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 13:55   Oggetto:
Giancarlo Mer 03 Gen 2018, 13:55
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È veramente più resistente una pianta cresciuta piano in substrati poveri?
Non sono solo estetismi questi microambienti creati a vaga somiglianza dell' habitat naturale?
Confesso che mi affascinano molto.
Confesso anche che vedere ferma per anni una pianta lenta mi frustra parecchio, e la vorrei spingere un pò, altro che.


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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 14:25   Oggetto:
blasquez76 Mer 03 Gen 2018, 14:25
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Personalmente resto contrario ad ogni forma di estremismo.... Per scelta personale non darò mai condizioni estreme alle mie piante, non essendo nella possibilità di controllare a mio piacimento tutti gli altri fattori che ne influenzano la sopravvivenza/crescita/benessere.
Sto provando questa benedetta marna in percentuali intorno al 30-40% per vedere se riesco ad ottenere un "irrobustimento" all'attacco di parassiti delle mie cicce, e soprattutto per vedere se ci sono dei miglioramenti a livello di fittoni, visto che finora la parte aerea delle mie piante mi soddisfa appieno. Poi non nego che il risultato estetico mi piaccia parecchio, ma quelli son gusti...
Comunque ritengo anche che sia impossibile tirare delle conclusioni uniformi per tutti, cambiando di caso in caso gli altri parametri di coltivazione, di certo non meno importanti del substrato.
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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 14:33   Oggetto:
pessimo Mer 03 Gen 2018, 14:33
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Qual'è l'aspetto giusto per una pianta?
Per prima cosa eviterei, in ogni caso, il "cosa è giusto" o "cosa è sbagliato". Si possono coltivare cactus in sola torba, oppure sola pomice, oppure composta classica 1/3 1/3 1/3 ecc. ecc.
Chi coltiva wild ha scelto di far crescere la pianta come in habitat ... più precisamente "ci prova". La scelta dei materiali per la composta a questo si ispira.
È veramente più resistente una pianta cresciuta piano in substrati poveri?
Lo è sicuramente di più rispetto ad una pianta pompata e fatta crescere rapidamente.
Non sono solo estetismi questi microambienti creati a vaga somiglianza dell' habitat naturale?
Si può coltivare wild anche senza ambientazione, è una scelta estetica, per il proprio interesse, piacere, gusto ... quindi sì, sono "anche" estetismi.
Quindi cade il tabù di usare qualche pietra a copertura Una cosa è cospargere di sassolini grossolani la superficie di un vaso dove utilizziamo una composta tradizionale ... altra cosa è fare un'ambientazione con pezzi di marna o rocce ecc. ecc.
Al neofita personalmente non consiglierei mai i sassolini ... e forse neppure il wild.

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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 14:35   Oggetto:
pessimo Mer 03 Gen 2018, 14:35
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... ritengo anche che sia impossibile tirare delle conclusioni uniformi per tutti, cambiando di caso in caso gli altri parametri di coltivazione, di certo non meno importanti del substrato ...
Sono d'accordo.

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