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Marna = Coltivazione Uaild? Parliamone.
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Giancarlo
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Inviato: Mer 03 Gen 2018, 17:57   Oggetto:
Giancarlo Mer 03 Gen 2018, 17:57
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pessimo ha scritto:
Qual'è l'aspetto giusto per una pianta?
Per prima cosa eviterei, in ogni caso, il "cosa è giusto" o "cosa è sbagliato". Si possono coltivare cactus in sola torba, oppure sola pomice, oppure composta classica 1/3 1/3 1/3 ecc. ecc.
Chi coltiva wild ha scelto di far crescere la pianta come in habitat ... più precisamente "ci prova". La scelta dei materiali per la composta a questo si ispira.
....

Il dire di una pianta che ha un aspetto bello, giusto, che è cresciuta correttamente, non implica che le altre siano brutte, sbagliate, scorrette Sorriso
Anche perchè poi a casa sua ognuno ha il suo senso estetico e le cresce come meglio vuole.
Però noi coltivatori (e non uso il termine collezionista perchè pare che a qualcuno non piaccia Dubbioso ) abbiamo tutti fatto le nostre esperienze, e di solito conveniamo sul fatto che una pianta dopata, iperidratata comprata al garden di quartiere non sia un granchè.
Poi io magari la compro lo stesso, a volte solo per salvarla - dovrei smettere-
Però anche in habitat le piante spesso non sono un granchè, le vedi sofferenti, ed io non sarei felice di possederne in quelle condizioni.
Spesso chi le fotografa in habitat fotografa solo le più belle.
A parte Gianna, che nell' ultimo reportage ci faceva vedere il bello ma anche il brutto di certi luoghi.
Quindi il concetto di wild-uaild mi stuzzica, ci sono interessantissime esperienze da leggere, ma mi chiedo quanto in là vogliamo spostarlo?


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pessimo
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Inviato: Gio 04 Gen 2018, 9:10   Oggetto:
pessimo Gio 04 Gen 2018, 9:10
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Giancarlo, non penso al wild come condizioni estreme, e a dirla tutta neppure lo sto praticando, ma provando, osservando, e anche ammirando, sì, ammirando, come dici tu "stuzzica".
Wild non è affatto semplice (per me!) e occorrono un po' di competenze e esperienze che non ho ancora.
Quindi il concetto di wild-uaild mi stuzzica, ci sono interessantissime esperienze da leggere, ma mi chiedo quanto in là vogliamo spostarlo?
Personalmente vorrei riuscire a far crescere bene le mie piante, come ho già scritto, non intendo mettere in atto colture estreme, questo lo lascio fare a chi desidera testare la resistenza di un genere, oltre non vado ... almeno per ora ... domani chissà Very Happy
Nei fatti questo stile di coltivazione ha sfatato molti luoghi comuni, sia per l'uso di certi materiali, vedi lapillo, sia per la preparazione delle composte, vedi la componente sottile, e quindi ci ha insegnato molto, a me piace dire che ci ha "illuminati". Sperimentare cose nuove mi appassiona e mi stimola, non posso negarlo, gli aspetti legati alla coltivazione e allo sviluppo delle piante pure, trovo oggi meno interessante il collezionismo fine a se stesso, che non denigro affatto, anzi, sono orgoglioso della mia piccola collezione.

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Giancarlo
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Inviato: Gio 04 Gen 2018, 11:47   Oggetto:
Giancarlo Gio 04 Gen 2018, 11:47
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Leggevo alcune affermazioni interessanti nel blog che hai linkato: secondo l' autore la pomice spingerebbe troppo la crescita, e, altra cosa, il lapillo tratterebbe troppo a lungo l' umidità.
Anche queste argomentazioni sono quindi portate a favore di una coltivazione wild.
Potremmo confrontarci anche su queste affermazioni di un certo peso.


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giancarlo
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Edus
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Inviato: Gio 04 Gen 2018, 12:12   Oggetto:
Edus Gio 04 Gen 2018, 12:12
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Cultori del Uaild vediamo se riuscite a riprodurre l'habitat della foto qui sotto!! Very Happy Very Happy
Mi chiedo come possano sopravvivere in quelle fessure minuscole, con quantità irrisorie di terriccio ma, soprattutto a quelle temperature infernali?
E noi che stiamo ancora qui a dibattere della composizione, granulometria, analisi chimica e spettrografica della composta ...
Tutta filosofia! Solo chiacchiere! La realtà è che le piante si adattano! Lo hanno sempre fatto per milioni di anni prima che nascesse l'uomo e continueranno a farlo dopo che noi ci saremo estinti! Esatto
E' vero che questa foto è una situazione estrema, ma non tanto infrequente in natura, pertanto, cerchiamo si di riprodurre le condizioni ideali per le nostre piante e possibilmente anche quelle del luogo d'origine ma, senza troppi sofismi, senza affermazioni estreme, la verità non sta da nessuna parte, gli estremismi non portano mai alla verità, la virtù sta nel mezzo!
Quindi va bene tutto e il contrario di tutto, purché le nostre piante stiano bene!
L'importante è sperimentare e non adattarsi alla corrente di pensiero più in voga, senza provare e senza verificare se tali teorie siano applicabili alle nostre condizioni di coltivazione.
Non dimentichiamo che ognuna della nostre "collezioni" gode di condizioni estremamente variabili, che potrebbero differire addirittura tra me il mio vicino, perché semmai la sua serra è esposta di qualche grado in più verso nord rispetto alla mia e godere quindi di condizioni micro climatiche diverse dalle mie.

  Mi sono permesso di rubare una foto del bellissimo reportage di Gianna di Baja California.


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Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus


L'ultima modifica di Edus il Gio 04 Gen 2018, 13:22, modificato 5 volte
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blasquez76
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Inviato: Gio 04 Gen 2018, 12:19   Oggetto:
blasquez76 Gio 04 Gen 2018, 12:19
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Personalmente non demonizzerei un materiale come il lapillo che abbiamo utilizzato tutti per tantissimi anni con risultati anche spettacolari... Secondo me rimane sempre un materiale ottimo per le cactacee e sul fatto che trattenga troppo l'umidità resto un pò perplesso! Le composte 100% minerali di lapillo e pomice che ho sempre utilizzato, da questo punto di vista, mi sono sempre sembrate le migliori, quanto a rapidità con cui si asciugano completamente, e garantisco che sul mio terrazzo non ho 12 ore di sole diretto al giorno.
Della serie, ben vengano tutti gli esperimenti e le nuove scoperte in termini di materiali e substrati, ma non per forza a scapito dei super classici fino a un'ora fa osannati da tutti i cactofili, anche i più esperti e rinomati.
Super salutoni.
Luca

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cactus
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Inviato: Gio 04 Gen 2018, 13:20   Oggetto:
cactus Gio 04 Gen 2018, 13:20
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Anche io ho usato la marna per gli Ariocarpus e sembra gradiscano.
Devo dire che non è un materiale accio, ma alla fine penso che il problema minore per noi sia riprodurre un terriccio alcalino.

Di suo la classica lapillo, pomice, terriccio e sabbia, per chi la usa, è un mix alcalino a sufficienza.
Il mio problema è sempre stato il contrario: avere a che fare con piante che gradiscono terreni neutri o acidi.

Sono convinto che un Ariocarpus vegeti anche nella calce idrata, ma una Uebelmannia come la gestite?

E' vero che le piante si adattano, però coltivare è essenzialmente una questione di costi e redditività.

Nel giardino, cosi come in habitat, le condizioni sono ostili, e magari su 1000 Mammillaria coltivate mi accorgo di riuscire a farne prosperare un paio avendo il giardino a sud.

Credo che il nostro obiettivo sia sempre massimizzare questi risultati cercando le soluzioni migliori ai nostri "grandissimi problemi di coltivatori"!! Very Happy
Sempre lasciando fermi i metodi che stanno pagando di più.

D'altra parte come potremmo saziare la nostra fame di conoscenza (divertirci), se non impastando, sgretolando, sperimentando nuove inenarrabili porcherie? Rolling Eyes

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gioetgi2
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Inviato: Ven 05 Gen 2018, 17:02   Oggetto:
gioetgi2 Ven 05 Gen 2018, 17:02
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Amici carissimi,
non intendo entrare nella discussione gia' ben esposta. La mia convinzione in proposito la devo esternare. Ho letto di varie teorie e pratiche di coltivatori e/o amatori piu' o meno contraddittorie con lunga esperienza sul genere per cui, provo a sintetizzare il mio pensiero in proposito. Ringrazio la meravigliosa natura per le qualita' che ha saputo dare nella evoluzione della specie in quanto riescono sempre ad adattarsi alle ns. a volte matematiche composte. Marne, akadama,zeolite, perlite pomice lapillo quarzo leonardite,1/3per 3, torba pura o addizionata vari inerti, terra di CAMPO ed altre naturalezze che tutti più o meno abbiamo letto o provato. Leggevo di uno studioso che ipotizzava il futuro della terra solo per i cactus, che nella loro evoluzione hanno saputo escogitare strategie per limitare il loro fabbisogno idrico fino ad una stasi o dormienza apparente, utilizzando per la sopravvivenza minime quantita' di liquidi sottraendolo ai loro stessi tessuti, diminuendo i loro volumi, schiacciandosi al suolo o interrandosi per lunghi periodi in una sorta di stand-by in attesa di nebbie, umidità o finalmente pioggia, per assumere in poche settimane il turgore e lo splendore dei loro fiori policromi e quindi semi, nella perpetuazione della loro specie genetica cosi come la natura li ha programmati. Grazie a tutti voi, per avermi accolto nel gruppo cactofilo dandomi lavoro quasi a tempo pieno da quattro anni splendidi. Un abbraccio! Very Happy Very Happy


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Gino
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Inviato: Sab 06 Gen 2018, 17:59   Oggetto:
blasquez76 Sab 06 Gen 2018, 17:59
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Intanto per non saper nè leggere nè scrivere vi mostro il mio wild-team con cui proverò ad iniziare quest'avventura...sperando che mi dia più soddisfazioni dell'Inter-team per cui tifo calcisticamente... Very Happy
Buon week end a tutti.
Luca

p.s. penso che a partire da questa primavera vi stresserò parecchio.... Esatto

  Ariocarpus agavoides
Ariocarpus agavoides   Ariocarpus fissuratus cv. godzilla
Ariocarpus fissuratus cv. godzilla   Ariocarpus fissuratus ssp. lloydii
Ariocarpus fissuratus ssp. lloydii   Ariocarpus scapharostrus
Ariocarpus scapharostrus   Ariocarpus trigonus
Ariocarpus trigonus   Aztekium hintonii
Aztekium hintonii   Aztekium ritteri
Aztekium ritteri   Blossfeldia liliputana
Blossfeldia liliputana   Encephalocarpus strobiliformis
Encephalocarpus strobiliformis

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Inviato: Sab 06 Gen 2018, 19:06   Oggetto:
Giancarlo Sab 06 Gen 2018, 19:06
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Quanta polverina hai usato, se ne hai usata?


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Inviato: Sab 06 Gen 2018, 19:35   Oggetto:
blasquez76 Sab 06 Gen 2018, 19:35
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Ciao Giancarlo,
di polvere ne ho messa abbastanza, sempre relativamente, soprattutto nell'Aztekium Hinton e nell'Ariocarpus scapharostrus, negli altri un po' di meno! Voglio proprio vedere come reagiscono alle prime bagnate e dopo!
Luca

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Inviato: Mer 10 Gen 2018, 17:35   Oggetto:
Giancarlo Mer 10 Gen 2018, 17:35
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rimane il fatto che anche se le nostre piante stanno immerse dentro questi fantastici substrati, vederle imprigionate dentro un quadrato di plastica nera mi fa veramente poco wild. Sorriso


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Inviato: Mer 10 Gen 2018, 17:36   Oggetto:
Giancarlo Mer 10 Gen 2018, 17:36
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Viva il coccio!


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Inviato: Gio 11 Gen 2018, 9:24   Oggetto:
blasquez76 Gio 11 Gen 2018, 9:24
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Occhio a non esaltare troppo il coccio...Ho appena svasato una C. cinerea che era proprio in un bel vaso di coccio da 4 anni, aveva le radici completamente fuse con le pareti del vaso, le ho dovute stagliuzzare tutte per tirarla fuori. Purtroppo ogni soluzione ha i suoi pro ed i suoi contro, a noi la scelta su quale preferire o meno. Tanto la natura non riusciremo mai a riprodurla in casa nostra.
Un salutone.
Luca

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Inviato: Gio 11 Gen 2018, 15:36   Oggetto:
Giancarlo Gio 11 Gen 2018, 15:36
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Ma appunto, che ci sono andati a fare quei capillari sulle pareti?
A respirare? Nutrirsi?
Hanno comunque cercato di allargarsi appoggiandovisi come fosse sana, naturale roccia ambientale.
Che poi svasare sia più complicato, lì sono in accordo con te.


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Inviato: Gio 11 Gen 2018, 19:45   Oggetto:
cactus Gio 11 Gen 2018, 19:45
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Giancarlo ha scritto:
Quanta polverina hai usato, se ne hai usata?


L'hai usata tutta tutta? Farà mica male?

Effettivamente però il vaso è poco uaild Fumata

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