Ciao Aury, conoscevo già la tua decisione di adottare una composta, drenante si, ma prevalentemente a base di terriccio di torba, visto che la totalità dei terricci in commercio sono fatti così. Quindi è di torba che stiamo parlando e taluni non la vogliono neppure vedere
Alcune domande vorrei comunque fartele: quando rinvasi, come ti comporti? Hai per caso foto delle radici?
Coltivi Ariocarpus, Lophophore, Aztekium, Turbinicarpus, Copiapoa ... piante che prediligono minerale 100% o quasi ?
Grazie infinite
Attualmente non ho foto delle radici delle piante al momento del rinvaso ma te le farò avere al primo trapianto.
In linea di massima,quando rinvaso una pianta,io taglio quasi completamente le radici "vecchie" perchè così facendo si stimola la crescita di quelle nuove.
Le radici assorbenti cioè quelle più piccole,una volta private del terriccio moriranno di sicuro ed è quindi meglio eliminarle.
Coltivo anche piante più rare come Ario,Lopho copiapoa ecc. ed uso sempre lo stesso terriccio .
Le piante sono tutte assieme alle altre ed annaffio anche loro con la stessa cadenza in funzione del diametro del vaso.
Ho anche parecchie piante considerate più rare e quindi più rognose che innesto sistematicamente ogni primavera.
Anche in questo caso uso lo stesso terriccio anche senza l'aggiunta di inerti visto che sia i myrtillocactus che i pachanoi che uso comne portainnesti hanno bisogno di un terriccio più ricco.
Ti allego qualche foto
Aury, sei stato molto gentile, sapevo che coltivavi un po' di tutto, mi faceva molto piacere poter leggere questa tua risposta e pure documentata dalle foto, grazie davvero
Ammetto che gli esperimenti di questo tipo mi incuriosiscono, anche se non riescono a farmi cambiare idea Ho visto spesso piante coltivate con una composta simile, ma, ammetto, ho sempre pensato che piante più sensibili ai marciumi non potessero sopravviverci a lungo, infatti solitamente ci vediamo piante come Echinopsis e simili. Sicuramente c'entrano anche altri fattori come l'umidità, la temperatura, il clima del posto, e in alcune condizioni penso che un substrato del genere possa essere addirittura un vantaggio. Solo avrei molta paura per lo spazio non ancora occupato dalle radici che sta bagnato più a lungo, non reggerei all'ansia, purtroppo ne ho perse troppe per via del substrato troppo organico, tanto da fare composte, a volte, anche troppo minerali
In ogni caso, splendide piante!!!
Concordo.
Ne ho perse molte quest anno per eccesso di umidità e mi sono spostato verso composte veramente più minerali.
In sostanza ti invidio le piante ma penso che da me non riuscirei mai a copiarti.
interessantissimi questi esperimenti, ma a parte il clima ecc anche il coltivatore di certo fa la sua parte...
comunque ho visto piante sopravvivere in condizioni assurde, mia cognata ad esempio ha un'astrophytum myriostigma in un vaso enorme per le sue dimensioni la pianta avrà un diametro di quasi 20 cm e sta in un vaso di coccio dal diametro di almeno 35cm, in una composta prettamente di terriccio universale da supermercato (senza nemmeno un granello di pomice solo T.U. puro)... vive in terrazzo senza alcuna protezione ne in estate ne in inverno sole pieno sempre e intemperie sempre anche in inverno è con lei da 6-7 anni e ogni estate si riempie di fiori... in barba ad ogni "guida"....
comunque se non si vive in un posto parecchio umido di suo ma con un clima tendente al secco la torba a differenza di ciò che si pensa può essere ottima, perchè se da un lato è vero che ha un'ottima ritenzione idrica è anche vero che una volta asciutta per farla reidratare ce ne vuole di tempo... spesso quindi quando troppa asciutta la gran parte dell'acqua d'irrigazione percola via senza essere trattenuta più di tanto a meno di non irrigare per immersione e ci vorranno anche 20 minuti mezz'ora prima che la torba riesca ad assorbire nuovamente tutta l'acqua che può immagazzinare, spesso quando secca perde talmente di volume che il pane di substrato si distacca del tutto dalle pareti del vaso e l'acqua passa dentro senza nemmeno essere assorbita... questo per dire che col giusto occhio e col giusto manico per le irrigazioni la torba può essere un'ottimo substrato di coltivazione e in un clima poco umido con irrigazioni molto diradate in realtà ritiene spesso meno acqua di un comune terriccio universale che ha la capacità di reidratarsi molto più velocemente
_________________ L'uomo è la specie più folle, venera un invisibile Dio e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
Hubert Reeves
Peppe ( e Aury, se vuoi intervenire ), tutto quello che hai scritto è corretto, rimane il problema però di un eventuale rinvaso, giusto? Una composta prevalentemente minerale ti consente di rinvasare senza problemi, basta solo scuotere un pochino e si procede ... con la torba (o terriccio universale) si deve invece procedere col lavaggio delle radici ecc. ecc. ... sei d'accordo?
Altro aspetto: secondo me la crescita in terriccio universale è diversa, spesso le piante assumo una forma che non è proprio la sua, e questo a causa di un substrato troppo ricco, sei d'accordo?
sui fatti non discuto mai e le foto dimostrano che si può coltivare molto bene con questo tipo di terriccio e non solo nelle serre dei vivaisti.
magari bisogna adattarsi , cambiare qualche abitudine nelle irrigazioni etc. , ma i risultati che mostri meritano solo complimenti
_________________ Beppe
nessuna pianta , guardata ogni giorno , muore d' improvviso.
Leggo Massimo solo ora
Apettiamo Aury che ha esperienza diretta ma secondo me un anno non basta assolutamente a far compattare un panetto di torba anche pura.
la torba bionda si degrada ( diventando più compatta ) in circa 4 anni , quella scura dopo almeno 2.
se si rinvasa ogni anno basta scuotere un pochino e va via senza bisogno di lavare niente , poi mi sembra che Aury abbia specificato che elimina volontariamente parte delle radici vecchie per favorire la nascita delle nuove radichette assorbenti.
per quanto riguarda i nutrienti la torba non mi risulta che ne abbia , per la ritenzione idrica poi che Dio ci scampi dal lapillo sul fondo del vaso.
_________________ Beppe
nessuna pianta , guardata ogni giorno , muore d' improvviso.
infatti il potare le radici al rinvaso è un gran vantaggio, a maggior ragione coltivando in buona percentuale di torba...
si la torba ha pochissimi nutrienti infatti le piante carnivore che vivono spesso in torbiere e paludi anche in natura si sono adattate a catturare insetti per assimilare i nitrati e le sostanze di cui necessitano... così come la fibra di cocco che è un'inerte presso che totale pure lei e che sta sostituendo la torba in tutto e per tutto visto le caratteristiche presso che uguali, il costo minore essendo uno scarto dell'industria del cocco ed essendo pure altamente rinnovabile a differenza delle torbiere che hanno bisogno di centinaia di anni per formarsi, se non per l'acidità propria... sola la torba acida di sfagno (torba bionda) è insostituibile per la sua caratteristica acidità se non con la kanuma giapponese che però è sempre un minerale vulcanico...
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Hubert Reeves
Ok, ma la torba non si decompone? Non si trasforma in sostanza organica decomposta?
si pessimo la torba si decompone o meglio altera le sue caratteristiche fibrose tendendo a sbriciolarsi e compattarsi, però in se la torba è ormai quasi del tutto priva di sostanza organica nel senso di azoto organico, è in gran parte costituita da carbonio organico... la torba è a solo un gradino dalla fossilizzazione cioè ormai allo stadio in cui si trova non andrebbe più a decomporsi ma a trasformarsi in lignite e carbon fossile.... praticamente nelle torbiere a causa di sconvolgimenti particolari dei terreni questo strato di torba è stato riportato in superficie a contatto con l'aria interrompendo il processo di fossilizzazione, ma ormai l'azoto organico è quasi del tutto assente e quindi i batteri decompositori non possono più decomporla ulteriormente, se ciò non fosse avvenuto sarebbe carbon fossile o lignite o petrolio chi lo sa... ovviamente questo processo è stato interrotto migliaia di anni fa anche milioni forse si parla che questi processi sono avvenuti all'inizio dell'era terziaria quasi 65 milioni di anni fa e ad oggi non si è ancora decomposta... per questo è comunque ritenuta una risorsa non rinnovabile e le torbiere continuando a sfruttarle verranno esaurite (industrialmente parlando è quasi impossibile ricreare torba su ampia scala e sicuramente del tutto sconveniente)
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Hubert Reeves
L'ultima modifica di Peppe_F il Mar 06 Set 2016, 12:05, modificato 1 volta
non vorrei dare l'impressione di avere certezze che non ho , quelle che esprimo sono considerazioni che mi portano solo dubbi
la torba bionda ha un contenuto di azoto bassissimo e viene anche utilizzata in acquariofilia per la sua capacità di legare sostanze azotate sottraendole all'ambiente , nessun problema quindi che lo ceda alle nostre piante , il suo problema è che piano piano si degrada nella struttura diventando meno porosa e trasformandosi in quel malefico panetto secco che tutti conosciamo , ma ci vuole del tempo ...
per quanto riguarda il lapillo , ho sempre notato nei travasi quanto fosse ancora umido quando il resto del terreno era asciutto , magari non erano colpa sua alcuni decessi ma l' ho eliminato e non ritornerà
PS quoto Peppe-F e aggiungo che le piante carnivore che provengono dalle torbiere hanno perso la capacita di assorbire l' azoto tramite radici perchè non ce n'è disponibile e lo fanno tramite le foglie più o meno trasformate
_________________ Beppe
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