@ Edus effettivamente anch'io avevo sempre ritenuto, soprattutto per piante coltivate in piena terra o in grandi vasi, valido il sistema di stratificare i materiali per favorire il drenaggio dell'acqua e penso tutt'ora che nelle condizioni suddette l'uso di materiale drenante sia benefico.
Ill primo articolo letto era stato scritto dal presidente dell'AIAS e faceva parte di una serie sulla coltvazione delle piante grasse apparsa sulla rivista dell'associazione. Ho dato credito a quanto scritto, vista la nota serietà e competenza del prof. Sleiter.
Poi lo scorso anno sono comparse delle note al riguardo anche sulla rivista americana.
Mammillaria microhelia o elongata?
Visualmente non ho visto grande differenza e come capire?
Quando avranno tanti anni? In senso che elongata fa un bel cespuglio invece microchelia e più modesta?
Effettivamente, forse siamo andati un po fuori strada .... , il tema iniziale era l'identificazione, però il discorso era molto interessante ....
Comunque mi è sembrata un microhelia per il tipo di spine e il colore del fiore, visto che ho tutte e due le piante, questa somiglia di più alla microhelia che posseggo, però io non sono un esperto in materia, attendiamo semmai Maurilio che ci dissiperà tutti i dubbi!
Giorgio, tornando al discorso drenaggio che è molto interessante, sono andato a trovare il topic nel quale parlavi dell'argomento e ho letto la citazione che riportavi.
Si parla di passaggio dell'acqua tra due strati molto diversi tra loro, però nel caso nostro sono due materiali che differiscono di poco tra loro, parliamo di uno strato superiore costituito prevalentemente da materiali inerti, lapillo (diam. 3-5 mm.), oltre al terreno e uno inferiore costituito sempre da lapillo (diam. 15-20 mm.).
Poi un'altra considerazione importante, secondo me, i due strati non sono nettamente separati, non è che ci sia una barriera che li divide fisicamente che non consente loro di miscelarsi, anzi semmai è il contrario, parte del materiale dello strato superiore si insinua nel lapillo sottostante ed anche per questo motivo lo strato drenante deve avere un certo spessore altrimenti si intasa facilmente.
Quindi mi sembra improbabile che l'acqua non riesca a percolare facilmente in queste condizioni.
Forse le osservazioni derivano da sperimentazioni in laboratorio in condizioni particolari e difficilmente riproducibili nelle condizioni "normali", è possibile che il principio fisico di cui si parla sia stato effettivamente dimostrato, però bisognerebbe contestualizzarlo nel nostro ambito e valutarne l'applicabilità sempre e comunque.
Il Lodi metteva un piccolo strato di sabbia grossolana direttamente sul fondo, sopra a questo uno di sabbia più fine, aggiunge poi che uno strato di drenaggio molto alto oltre che inutile è pure dannoso.
Diseguito metto le foto dell'articolo inglese.
Ok, grazie Giorgio.
L'ho studiato con attenzione e non posso assolutamente confutare quello che dicono, anche perché penso che alla base ci sia uno studio approfondito e delle sperimentazioni, credo però che, coma già dicevo prima senza aver letto l'articolo, sia riferito a strati con un differenza sostanziale che sono nettamente separati tra loro e secondo me la loro sperimentazione è stata eseguita su strati superficiali costituiti prevalentemente da terreno.
Infatti parla della necessità di dover superare la tensione capillare dell'acqua per poter drenare nello strato sottostante, quindi credo si riferisca ad un materiale molto sottile e compatto, io non credo che in un terriccio molto "arieggiato" come quello che comunemente utilizziamo nelle nostra coltivazioni, si creino tali fenomeni.
Comunque mi riservo di fare qualche esperimento e poi ti farò sapere!!
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Cristina
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, il tema iniziale era l'identificazione, però il discorso era molto interessante ....
