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Quale concime e a cosa servono gli elementi concimanti
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Ferochepassione
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Inviato: Sab 14 Mag 2011, 6:39   Oggetto:
Ferochepassione Sab 14 Mag 2011, 6:39
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hellalà che onore. Standing ovation Ho vinto qualche cosa? Pc

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Ferochepassione
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Inviato: Sab 14 Mag 2011, 22:43   Oggetto:
Ferochepassione Sab 14 Mag 2011, 22:43
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I microelementi chiamati anche oligoelementi vengono assorbiti in quantità modestissime dalle piante ma hanno una importanza vitale per la vita delle piante stesse. Infatti i microelementi sono dei catalizzatori delle sostanze denominate meso e macroelementi. Catalizzatore vuol dire che interagiscono coi meso e macroelementi affinché la pianta possa assorbirli. Quindi in carenza dei microelementi si avranno conseguenze di mal assorbimento a prescindere dalle concimazioni anche se frequenti ed abbondanti.
I Microelementi sono : Ferro Fe, (del quale già abbiamo discusso a parte), Manganese Mn, Zinco Zn, Boro B, Rame Cu, Molibdeno Mo, Cobalto Co. A questi e non citati nel precedente post possiamo aggiungere Nichel Ni, Cloro Cl, Silicio Si. Questi ultimi non vengono mai dati alle piante sotto forma di concimazione ma per rendere la discussione completa se ne fa riferimento. Ad onor del vero posso affermare che nei tessuti delle piante è stato trovato anche Sodio Na e Vanadio V ma ad oggi non è assolutamente chiara la loro funzione, quindi si desiste dal parlarne per non incorrere in sciocchezza.
Prima di parlare dei vari microelementi è utile sapere che l’assorbimenti degli stessi varia in funzione del PH del terreno.
Fe, Mn, Cu e Zn - sono meno assorbiti al crescere del PH (buon assorbimento in terreni acidi e difficoltà in terreni alcalini).
Cl, B e Mo - sono meno assorbiti al decrescere del PH (buon assorbimento in terreni alcalini e difficoltà in terreni acidi).
Co, Ni, e Si - non varia l’assorbimento al variare del PH.

Manganese Mn.
Il Manganese come il ferro è un catalizzatore dei processi che regolano la produzione della clorofilla e delle proteine utili alla vita della pianta. Entra nel processo di dismissione delle scorie (nitrati prodotti dalla pianta) quindi evita l’avvelenamento della stessa. Rende la pianta più protetta da attacchi parassitari ed è un elemento essenziale nella ripresa vegetativa di piante malate. Poco disponibile in composte minerali e con poca sostanza organica. La carenza di manganese si manifesta in modo quasi simile alla carenza di ferro. Mentre nella clorosi ferrica si ha l’ingiallimento della pianta, nella carenza di manganese si ha l’ingiallimento della pianta ma restano evidenti le venature linfatiche verdi.

Rame Cu
Il rame è assorbito in forma estremamente ridotta ed ad esso è da ricondurre la fissazione della clorofilla nelle cellule. Agisce in concomitanza col ferro e i sintomi riscontrabili da una sua carenza sono una colorazione verde scuro quasi sul marrone dei tessuti della pianta. Conseguentemente gli apici necrotizzano e quindi seccano.

Zinco Zn.
Lo Zinco svolge la funzione di catalizzatore dei processi di ossido riduzione all’interno della cellula. Quindi senza lo zinco la cellula non cresce e non si riproduce. Effetto visibile della carenza di zinco è una crescita della pianta inusualmente sottile benché ben esposta alla luce. Tutto ciò è dovuto alla mancata distensione cellulare.

Cloro Cl
Da poco si è capito che il Cloro gioca un ruolo importante nella vita delle piante. Senza cloro il manganese non viene assorbito ed inoltre esso è l’interruttore per la chiusura ed apertura degli stomi. Una carenza di questo elemento da origine alle patologie proprie della carenza di manganese ed inoltre non regolando la chiusura ed apertura degli stomi fa si che la pianta o traspiri troppo con evidente disidratazione o non traspiri affatto con danni sulla regolamentazione della temperatura interna cellulare. In effetti se gli stomi restano chiusi la pianta non riesce a smaltire il calore accumulato e le membrane cellulari esplodono con morte istantanea della pianta. Mai comunque dare cloro alle piante in quanto al minimo superamento della soglia massima si ha l’intossicazione irreversibile della pianta. In effetti il cloro contenuto nelle miscele è sicuramente sufficiente.

Boro B
Il Boro è un catalizzatore dell’assorbimento del calcio. In carenza di boro si ha la non lignificazione dei tessuti ed un generale rammollimento di tutta la pianta per cui la stessa resta oggetto di un più alto rischio per quanto attiene al marciume del colletto. Inoltre il rischio assume maggiore spessore in quanto il boro regola l’assorbimento dell’acqua dalle radici. Carenza di boro si manifesta con la caduta prematura dei boccioli floreali e con la sterilità del polline.

Molibdeno Mo
Il Molibdeno è un elemento che viene assorbito in quantità prossima allo zero in condizioni di benessere della pianta. Esso agisce nel processo di azotofissazione dell’azoto atmosferico. (Bisogna sapere che l’azoto N viene normalmente ed in misura maggiore assorbito dalle radici della pianta ma una parte di azoto viene assorbito dall’atmosfera e dalle acque piovane attraverso gli stomi – simili a dei pori e presenti in gran numero sui cactus). In carenza di azoto nella composta il molibdeno entra in azione in modo da cercare di neutralizzare la carenza di azoto favorendo l’assimilazione dell’azoto atmosferico attraverso gli stomi. In carenza di questo elemento ed in simultanea carenza di N nella composta, si ha l’arresto della crescita della pianta.

Cobalto Co
Il cobalto è un elemento che non entra direttamente nel ciclo vegetativo della pianta ma è indispensabile alla crescita di batteri presenti nella composta che esplicano la loro funzione in modo che l’azoto venga assorbito dalle radici. Questi batteri si chiamano azotofissatori. La carenza di questo elemento nella composta da origine a disfunzioni riconducibili alle patologia di carenza di azoto. Ciò accade anche in presenza di massicce concimazioni azotate.

Nichel Ni
Il Nichel è importante nell’assorbimento del ferro nonché nella degradazione dell’azoto ureico. Quest’ultimo non assorbibile dalla pianta se non degradato in azoto ammoniacale e poi nitrico. La maturazione del seme viene inibita se vi è carenza di questo elemento. Difficile se non quasi impossibile risalire alla carenza di questo elemento in quanto i segni della carenza vengono ricondotti spesso ad una assimilazione povera dell’azoto e/o del ferro.

Silicio Si
Il silicio è presente in dosi massicce nelle composte di ogni genere ma si presenta sotto una forma non assimilabile. Il silicio viene assorbito dalla radice della pianta sotto forma di acido orto silicico che è molto raro. Il silicio viene trasportato dalla linfa negli strati esterni della pianta in modo da rendere più dura e meno permeabile la “pelle” della pianta. Esso in effetti risulta essere una difesa per la pianta da attacchi di muffa e da attacchi di insetti succhiatori.



L'ultima modifica di Ferochepassione il Dom 15 Mag 2011, 7:13, modificato 1 volta
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cactofilo
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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 7:12   Oggetto:
cactofilo Dom 15 Mag 2011, 7:12
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Ottimo lavoro....Grazie Salvatore! Sorriso

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ange
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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 8:56   Oggetto:
ange Dom 15 Mag 2011, 8:56
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Un amico mi ha procurato questo concime idro-solubile, mi piacerebbe avere un tuo parere!

Fertigizer 55 + 2E NPK 3-16-36 con Boro, Rame, Manganese, Molibdeno, Zinco.
Per il dosaggio indica una percentuale di 1-1,5x1000. Come mi regolo per la diluizione?
Grazie, ciao.


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Ferochepassione
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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 10:20   Oggetto:
Ferochepassione Dom 15 Mag 2011, 10:20
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Siamo sempre lì. La maggior parte di preparati impiegabili anche per i cactus presenta una formulazione con percentuale di potassio superiore al fosforo. Si tratta di un ottimo concime ma che presenta le caratteristiche tipiche di un concime per piante da esterno. Risulta molto difficile trovare produttori che producono concimi trivalenti con poco azoto e sbilanciati sul fosforo. Quest'ultimo è quello più indicato per le piante coltivate sotto protezione.
comunque è un buon concime.. Il 55 indica la somma di NPK e quando la somma è superiore a 50 di sicuro si tratta di un concime di ottima fattura. Ho visto la scheda tecnica è mi rassicura il fatto che il potassio sia esente da cloruri. Per i microelementi trovo che sia stata fatta una buona miscelazione. Unica cosa che mi lascia un pò perplesso è l'aggiunta di acidi umici. Forse non è chiaro a molti che gli acidi umici sono acidi rialasciati in special modo dalle torbe. Ricchi di azoto e indicati per colture su substrati acidi. Infatti gli acidi umici acidificano il suolo. credo che siano stati miscelati al concime per evitare che gli elementi che lo compongono non possano essere assorbiti a causa dell'alcalinità del suolo (terreni calcarei). Diciamo che è un sotterfugio ma che non ha effetto su terreni acidi (se il terreno è gia acido è inutile aggiungere acidi umici) ma potrebbe essere deleterio su terreni altamente alcalini (terreni con spiccate e notevoli quantità di calcio). Infatti gli acidi umici a contatto coi carbonati e bicarbonati di calcio danno origine a composti non assorbili dalle piante ma che miscelati nel terreno ne occludono la corretta traspirazione. A fronte di ciò preciso che i concimi con presenza di acidi umici non sono affatto da impiegare per i cactus coltivati in composte calcaree (alcaline). Vari ariocarpus. lophophore, turbinicarpus ecc.......
Ottimo invece per i cacti epifiti specie quando si innaffia con acqua calcarea. Nelle composte leggermente acide non levono e non mettono.
fermo restando ciò che ho detto, per la diluzione io mi regolo sempre in questo modo: 2/3 della percentuale media dichiarata dal produttore. Spero di essere stato utile ed esaustivo.

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Groucho
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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 13:22   Oggetto:
Groucho Dom 15 Mag 2011, 13:22
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Sei stato utilissimo Salvatore.
Grazie per avermi fatto un pò di chiarezza.

Ma come fai a sapere tutte queste cose? Ti sei solo "informato" da semplice appassionato o hai fatto degli studi inerenti alle scuole che hai fatto?


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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 14:42   Oggetto:
sunflower Dom 15 Mag 2011, 14:42
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Ferochepassione ha scritto:
hellalà che onore. Standing ovation Ho vinto qualche cosa? Pc


Very Happy...Un posto in prima fila e un... Applauso
scherzi a parte...utilissimo il tuo post da stampare e studiare con calma...
grazie Sorriso


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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 15:11   Oggetto:
Ferochepassione Dom 15 Mag 2011, 15:11
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Grazie a tutti per gli elogi che sinceramente mi colgono di sorpresa. Non mi aspettavo che questo post risultasse così ben accetto. Una risposta a Groucho. Sarà un mio difetto ma quando mi appasiona un qualche cosa devo capire sino in fondo. mi sono documentato ed ho rotto le scatole ad alcuni professori universitari della facoltà di agraria che dista da casa mia poche decine di metri. Poi mettici gli anni e quindi l'esperienza sul campo in riferimento alla coltivazione dei cactus ed ecco che ne esce l'informazione postata. Volevo anticiparvi che sempre in merito alle concimazioni c'è da fare un pò di chiarezza sul modo di dare concime.
Ci sono tre fattori che determinano la buona riuscita di una concimazione.
fattori ai quali non diamo peso alcuno ma che sono vitali se non si vogliono inbire gli assorbimenti degli elementi concimanti per le piante.
I tre fattori sono: acqua, luce e temperatura.
Il prossimo argomento verterà su quale acqua usare per diluire il concime, se le concimazioni vanno fatte a composta asciutta o bagnata, concimare di notte o in pieno sole se è la stessa cosa (basta sapere che alcuni elementi sono fotosensibili e questo credo che già la dica tutta) e a che temperatura ambiente operare.
Sperando di fare cosa gradita vi invito alla mia prossima elucubrazione mentale. Accaldato

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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 20:04   Oggetto:
ange Dom 15 Mag 2011, 20:04
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Aspetto con molta curiosità la tua prossima "elucubrazione mentale"!
Ciao e grazie.


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Ferochepassione
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Inviato: Dom 15 Mag 2011, 23:12   Oggetto:
Ferochepassione Dom 15 Mag 2011, 23:12
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Nella maggior parte dei casi le concimazioni vengono effettuate senza tener conto che stiamo trattando composti chimici e che per la loro natura possono interagire con altre sostanze in modo del tutto al di fuori della nostra volontà. Faccio solo un piccolo esempio per rendere l’idea. La maggior parte delle molecole dei composti concimanti sono stabili se tenute nel loro recipiente di origine ma altamente instabili appena le stesse interagiscono con un diluente (nel nostro caso acqua) e con gli elementi in essa contenuti. Inoltre la solubilità di queste molecole (cioè lo scioglimento delle stesse all’interno del diluente) è strettamente correlata alla temperatura del liquido diluente. Come se non bastasse queste molecole interagiscono sia con le altre sostanze contenute nel liquido diluente sia col recipiente in esso contenuto (laddove il recipiente sia costituito da metallo). Come se tutto ciò non bastasse dobbiamo tener conto anche del fattore di fotosensibilità di alcuni composti e cioè la loro quasi immediata degradazione una volta diluiti nel liquido e sottoposti alla luce solare. Infine e non per ultimo bisogna tener conto che molte molecole degli elementi di concimazione sono acide e quindi corrosive (avete mai provato a tenere parti del corpo a contatto con l’acqua dove è sciolto un concime? Ve lo sconsiglio in quanto dopo un po’ inizierete a provare un certo pizzichio e nella fattispecie stiamo parlando delle mani, immaginiamo su parti più delicate). Detto ciò ora immaginiamo di essere una bella pianta e ricevere tra capo e collo un bel acido che ci fa il pediluvio. Non credo che rideremo, anzi …… Quindi bisogna trovare il metodo per non arrecare danno alle radici e nello stesso tempo fare in modo che possano assorbire gli elementi di nutrizione. Spiegheremo in seguito come fare. Passiamo ora ad esaminare i punti nel dettaglio.

Quale acqua usare per diluire gli elementi concimanti?
Prima di tutto bisogna far si che l’acqua sia posta a decantare in modo che il cloro (disinfettante ad alto potere corrosivo) venga eliminato. Il cloro presente nell’acqua viene rilasciato sotto forma di gas nel tempo max delle 24 ore. Quindi la prima operazione è quella di lasciar decantare l’acqua in un recipiente con ampia apertura onde permettere uno scambio liquido-aria il più agevole possibile (non farla decantare in bottiglie). Fatto ciò dobbiamo tener conto di un elemento importante. L’acqua che usiamo è acida o alcalina? Senza eccezione alcuna se usiamo acqua di rubinetto dobbiamo confrontarci con acqua alcalina (alti contenuti di composti di calcio-calcare). Come si era detto in precedenza il fosforo P risulta poco disponibile in terreni calcarei per cui miscelato in acque dure, parte di esso si lega immediatamente ai composti di calcio restando quindi indisponibile per le piante. Ecco spiegato uno dei motivi per cui anche in terreni acidi bisogna concimare con P prevalente a causa del diluente (acqua) non proprio idoneo. Altri elementi poco disponibili a causa dell’alcalinità dell’acqua sono alcuni microelementi menzionati nei post precedenti e che elenco nuovamente: Fe, Mn, Cu e Zn - sono meno assorbiti al crescere del PH (buon assorbimento in terreni acidi e difficoltà in terreni alcalini). A fronte di quanto detto si può quindi affermare che un ottimo concime trivalente NPK (si parte dal presupposto di impiegare composte formate da lapillo, pomice e terriccio di foglie in egual misura quindi acido) deve presentare uno sbilanciamento in positivo sul fosforo P e la presenza dei microelementi prima menzionati che possono esser dati anche separatamente. Tutti gli altri elementi sono sufficientemente presenti nella composta ed assimilabili. Se invece si dovesse usare acqua demineralizzata o acqua da osmosi basta il concime trivalente e dare meso e microelementi solo all’occorrenza max due volte all’anno nel periodo vegetativo. La problematica del non assorbimento di questi elementi si fa ancora più evidente nella coltivazione dei cactus in compsote calcaree. Fermo restando il trivalente nella composizione avanti detta bisogna intervenire almeno una volta al mese coi microelementi non assimilabili. Per i cacti epifiti e quelli con alto contenuto di materiale organico nella composta e sconsigliatissima l’acqua di rubinetto. Una cattiva assimilazione degli elementi menzionati sono fatali a tali piante.

Che temperatura deve avere l’acqua contenente concime?
Lo scioglimento dei composti concimanti è direttamente proporzionale alla temperatura del diluente. Tutto ciò vuol dire che quanta più alta è la temperatura del liquido meno residuo di elementi concimanti non disciolti avremo. La temperatura ottimale dell’acqua ove sciogliere il concime deve aggirarsi nel range dei 20C°/25C°. Sono sconsigliatissime temperature diverse causa non assorbimento degli elementi e shock termico alle radici.

Che contenitore usare per concimare?
Bisogna assolutamente tenere presente che buona parte degli elementi concimanti si presentano nel liquido sotto forma di ioni che interagiscono in modo immediato coi metalli creando molecole ossidanti. Provate a mettere in un recipiente di ferro una miscela di ferro chelato e noterete da subito la formazione di una patina ossidante (ruggine) con benedizione definitiva del caro ferro chelato. Stesso discorso vale per concimi contenente fosforo P (Anidride fosforica P2O5 – questo è il fosforo dei concimi) e vedete poi l’effetto. In misura minore vale per tutti gli elementi concimanti. Raccomandazione: usare un recipiente inerte, plastica.

Concimare alla luce o al buio (buio inteso anche lontano dai raggi diretti)?
Assolutamente mai alla luce diretta. Gli ioni degli elementi di concimazione sono per la maggior parte altamente degradabili alla luce solare (fotosensibili). La fotosensibilità non è di pari grado per tutti gli elementi per cui la degradazione avviene in modo diverso per ognuno. Non credere che sia un problema da sottovalutare in quanto alcuni elementi degradano nel giro di pochi secondi. La conseguenza è che si è convinti di aver dato concime con percentuale di elementi in un certo modo ed invece ci si trova nostro malgrado a dare una concimazione con percentuali diverse. Il danno può essere notevole.

Quando concimare?
Tutti sappiamo che le innaffiature ai cactus devono essere oculate e distanziate. Si legge in tutte le salse che bisogna accertarsi che la composta deve seccare prima di dare acqua. Su questo credo che siamo tutti in accordo. Vi è un però. Un qualche cosa che sovverte queste nostre convinzioni. Veniamo al punto. Cosa sono questi elementi concimanti, come sono formati, che potere hanno? Tante troppe domande ma una risposta ce la dobbiamo pure dare. Sono ioni ossidanti ed acidi. Si potrebbe dire embeh che ci frega. A noi forse nulla ma alle piante si. In effetti dare concime su una radice secca la sottopone ad un atroce stress ove quest’ultima può e sicuramente viene danneggiata dagli effetti corrosivi (del resto mettiamocelo in testa che le concimazioni sono un qualche cosa di artificiale e che non avvengono in natura – le piante non hanno difese a queste siringate vitaminizzanti). Per ovviare a ciò cosa bisogna fare? Più semplice di quanto si crede. Bisogna innaffiare con acqua semplice ed abbondantemente il giorno precedente in modo che la concimazione del giorno dopo non trovi radici dormienti e che la stessa concimazione si diluisca nell’umidità già esistente. Altro effetto benevolo è il raggiungimento di tutti i punti della composta.

Alla prossima vedremo di parlare (se ho ancora voce) della calendarizzazione delle concimazioni. Alla prossima ciao a tutti. Fumata

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Inviato: Lun 16 Mag 2011, 17:53   Oggetto:
giulia.b Lun 16 Mag 2011, 17:53
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Arrivo per ultima in questa chiara ed esauriente spiegazione, grazie


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Amami quando lo merito di meno, perché è allora che ne ho bisogno
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Inviato: Lun 16 Mag 2011, 18:15   Oggetto:
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Grazie di cuore, ho condensato tutto in un file .doc!!!
Così stampo e studio!
Grazie Grazie Grazie


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Inviato: Mar 17 Mag 2011, 9:20   Oggetto:
paolozac Mar 17 Mag 2011, 9:20
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Gevaldo, ottima idea, lo faccio anch'io.
Ciao


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Inviato: Sab 21 Mag 2011, 7:42   Oggetto:
airbag Sab 21 Mag 2011, 7:42
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ciao Fero,
ho un amico agricoltore che può procurarmi i tre elementi n-p-k separati.
Io coltivo le piante all'esterno.
volevo sapere se è possibile concimare facendo a meno dell'azoto.
grazie

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Inviato: Sab 21 Mag 2011, 12:37   Oggetto:
Ferochepassione Sab 21 Mag 2011, 12:37
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Per l'esterno si può fare a meno dell'azoto in quanto è sufficiente sia quello contenuto nel terreno sia quello atmosferico. In effetti, ed è bene saperlo, i cactus hanno la capacità di assorbire azoto atmosferico e di convertirlo in molecole azotate assimilibabili per la crescita. tutto ciò accade sempre ma in misura maggiore in carenza di azoto nel terreno. Se non accadesse ciò non si spiegherebbe come potrebbero crescere piante in terreni completamente minerali e privi di azoto.
Quindi, lo puoi fare tranquillamente.

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