Tempo fa in visita al vivaio di un amico, ho assistito ad una discussione, circa l'identità di una pianta contesa fra Mammillaria gasseriana e Mammillaria stella-de-tacubaya.
Riporto un paio di righe dalla rivista degli amici della Mammillarie tedeschi a firma Wolter ten Hoeve che vi farà capire quanto quella discussione si basasse sul nulla....
"Nella recente disputa sull'identità di gasseriana, stella-de-tacubaya e viescensis, Helmut Rogozinski espone la sua teoria secondo la quale Mammillaria gasseriana Boedeker è identica a Mammillaria gasseriana sensu Rog (M. stella-de-tacubaya sensu Fitz Maurice).
Questa in funzione di alcune piante trovate presso la città di Lerdo, vicino a Terreon..
Semi di Mammillaria gasseriana sensu Rog non presentano "elongated bathing cap shape" menzionati da Boedeker e questo fattore dimostra che la teoria di Rogozinsky è difficilmente sostenibile".....
"Ne consegue che Rogozinsky modifica i suoi nomenclatural assignements: Mammillaria lasiacantha v. gasseriana (piante vicino a Ciudad Lerdo), M.lasiacantha ssp. viescensis (piante vicino a El Amparo), M.lasiacantha ssp. viescensis f. diablensis (piante da Cueva del Diablo), M.lasiacantha ssp. viescensis f. cuchillensis (piante da La Cuchilla).
In aggiunta egli assegna uno status speciale alle forme uncinate di M.magallanii: M.lasiacantha v. hamatispina" segue....
Ora appare chiaro che il nostro cercare il conto delle radiali o la presenza di una centrale più o meno robusta, naufraga di fronte alla infinitesima piccolezza di questo dettaglio, rispetto alla diffusione geografica dapprima, ma soprattutto a dettagli che macroscopicamente non sono rilevabili.
Con buona pace di chi continua a cercare una identità partendo da una analisi superficiale.
L'ultima modifica di maurillio il Ven 03 Apr 2015, 17:47, modificato 1 volta
Sono daccordo al 100% con le tue conclusioni Maurizio e dico inoltre che la prassi di rovinarsi gli occhi per contare spine radiali o centrali difficilmete visibili ad occhio nudo o altri strani particolari è una stortura aberrante per un'appassionato
Solo dall'analisi al microscopio elettronico dei semi o di altre peculiarità o analisi ancora piu approfondite tipo lo studio del DNA si possono con certezza dare gradi di parentela alle piante.
Ma non è cosa per noi, lasciamo queste dispute agli studiosi o a chi invece che divertirsi a coltivare succulente si va ad impegolare su cose piu grandi di lui perdendo il fascino di ammirare una pianta e tenerla tra le mani guardansone la bellezza intrinseca.
_________________ Marco
Non acquistiamo piante prelevate in natura
Per tutti coloro i quali non disponendo di una serra climatizzata, per dirla volgare "professionale" le fioriture sono robarara vorrei qui spiegare un paio di cose.
Le Mammillarie necessitano di riposo invernale, indispensabile per produrre massicce fioriture.
Esse non vegetano quando le temperature si aggirano attorno ai 3/4 gradi centigradi e talvolta anche meno.
Tale bassa temperatura deve però essere contenuta entro quei valori, perchè a menodieci se esposte per più tempo gelano.
Immagino le difficoltà di chi le coltiva davanti ad ampie finestre o su capaci balconi protette soltanto da improvvisati teli trasparenti.
Se arriva una gelata per più giorni, addio.
In casa è dura tenere 3/4 gradi perchè si gela.
Più facile che si debbano adattere ai 10/15 di un vano scale o di una cantina maleilluiminata.
Le Mammillaria fioriscono se stimolate da temperature elevate estivo/primaverili.
Lo stesso balcone se esposto a nord-est ad esempio difficilmente raggiungerà temperature superiori a 25/26 gradi.
In serra dall'amico Enzo ai primi di marzo bisognava arieggiare perchè a serra chiusa si raggiungevano i 39 gradi.
Per fortuna siamo nella bell'Italia che comunque fornisce a livello climatico ben più della fredda terra d'Albione.
Di seguito un articolo dal "Journal" di Bill Maddams che riporta i nomi delle specie che non sono fiorite nella sua "serra" nell'annata 2009.....
"The species that did not flower, as I had expected, included candida, senilis, halei, poselgeri, maritima, setispina, plumosa, herrerae, kraehenbuehlii, sphacelata, tonalensis, guerreronis, lanata v. depressa, columbiana, magnifica, monticola, klissingiana, gummifera, rubrograndis, antesbergeriana, gigantea, nagliana, igualensis, papasquiarensis, centralifera, knippeliana, tropica and
densispina."
Evidentemente gli insuccessi fiorieri per quanto detto prima e per quest'ultima esperienza sono assolutamente giustificati.
Non scoraggiatevi e godetevi al massimo ogni bocciolo che si schiude...
Anche lui ha fatto i suoi sacri e santi sacrifici...
Da qualche settimana Mammillaria prolifera si sta riempiendo di splendidi e numerosissimi frutti (dati addirittura per eduli - ma io non ci proverei)....
La mia è in fiore Mauri, è un pezzo di una vecchisima pianta forse di piu di 30 anni, risale agli inizi quando si girava per vivai a comprere tutto ciò che aveva le spine, secondo te che ssp. può essere?
 
Mammillaria prolifera
_________________ Marco
Non acquistiamo piante prelevate in natura
Presto pubblicherò uno speciale su Mammillaria prolifera, perchè ne ho un gran numero e la trovo molto collezionata.
Lì potrete confrontare le vostre con la grande selezione di fotofrafie che metterò a disposizione....
L'ultima modifica di maurillio il Gio 14 Mag 2015, 19:52, modificato 1 volta
Decisamente chiaro perchè questa sottospecie di Mammillaria melanocentra sia chiamata rubrograndis.....
I fiori sono decisamente i più larghi nella serie (Macrothelae) bright-carmine o come recentemente scoperti, anche bianchi...
Spesso invece della caratteristica corona di fiori, alcune Mammillarie presentano in fiore soltanto una porzione di essa....
Comportamento tipico di Mammillaria solisioides ad esempio....
La parte fiorita è sempre quella più esposta al sole e non serve a molto ruotarla di tanto in tanto....
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