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Euphorbia Resinifera

 
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umberto



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Inviato: Sab 15 Lug 2006, 14:38   Oggetto: Euphorbia Resinifera
umberto Sab 15 Lug 2006, 14:38
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Sono nuovo per il forum ma vecchio come spinoso e spero di non essere cacciato subito. Dimenticavo... un cauto... abbraccio a tutti.
La mattina dello scorso anno di un afoso un giorno d'agosto decisi di fare delle talee da un'euforbia che avevo abbandonato da oltre otto anni in mezzo al prato ed era cresciuta tre-quattro volte le dimensioni del vaso. Per essa non avevo mai avuto una particolare attenzione data la sua rusticità e l'aspetto modesto. In pratica l'avevo abbandonata e la sua vendetta fu lenta ma mi raggiunse. Non avevo usato i guanti e il lattice era colato sulle dita. Successivamente mi ero lavato le mani varie volte dato i vari contatti con la terra durante il giorno. Verso le diciotto per detergermi il sudore che m'irritava gli occhi, andai a lavarmeli con l'acqua fredda. Stranamente non ebbi sollievo immediato allora insistei. Qualcuno che ha usato il peperoncino ed ha accidentalmente toccato gli occhi moltiplichi il dolore almeno per mille. Con gli occhi quasi fuori uso sono stato portato da mia moglie al pronto soccorso rischiando la vita: erano più di 10 anni che non guidava. Portavo con me un pezzo della pianta che dopo uno sguardo diffidente fu presa con pinze molto lunghe e gettata fra i rifiuti tossici speciali. Dopo un inutile lavaggio, i medici non sapevano cosa fare perché anche consultando il loro data base alla voce euforbia trovavano solo la stella di natale che sembra sia il pasto abituale dei bambini. Mi misero un po' di gocce e pomate e una pacca sulla spalla consolatoria.
La mattina dopo era solo un brutto ricordo con un piacevole effetto collaterale: per la prima volta da anni mi alzavo senza dolori reumatici.
Lì per lì l'attribuii al forte dolore che aveva liberato endorfine, non convinto: Internet sei mio!
Euphorbia resinifera: origine Marocco, sostanza attiva resinferotossina simile alla capsaicina del peperoncino ma migliaia di volte più attiva.
Conosciuta farmacologicamente nell'antichità come Euforbio e in omeopatia come Euphorbium. Ci sono ricerche in corso perché agisce da antidolorifico con un'azione diversa dalla morfina ma più potente senza i suoi effetti collaterali anche nei dolori oncologici e neurologici, ma la sua somministrazione deve essere solo intradermica. Solo io conosco come le mucose se la prendono a male! Ora la mia resinifera circondata affettosamente da tutte la sue talee in ottima salute è posta su un piedistallo e la riverisco tutti i giorni, ma non gliela faccio a vederla bella, forse col tempo... sboccerà un amore.
A chi gliel'ha fatta ad arrivare fin quì chiedo ulteriori notizie soprattutto sull'uso farmacologico, sulla coltivazione serve poco data l'alta resistenza e la frugalità delle sue esigenze. Un saluto a tutti spinosi o non. Umberto.

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cactus
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Inviato: Dom 16 Lug 2006, 6:47   Oggetto:
cactus Dom 16 Lug 2006, 6:47
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Ciao Umberto,
un abbraccio anche a te.
Ho letto tutto d'un fiato il tuo interessante messaggio.
Interessantissimo anche per il mio collo.
In pratica devi spalmartela localmente per avere effetti benefici?
Non che voglia provare, mi basta la tua dolorosa esperienza.

Riguardo alle quantità, quanto lattice pensi di esserti spennellato addosso???? Mr. Green

Va a finire che proverò anch'io.
Ciao

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umberto



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Inviato: Dom 16 Lug 2006, 12:09   Oggetto:
umberto Dom 16 Lug 2006, 12:09
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Caro Cactus, non conosco quanta resinferotossina dopo vari lavaggi col sapone possa essere passata per via trandermica e quanta nelle mucose, direi qualche decimo di milligrammo. Comunque non ci provare almeno per due motivi: sia per il dosaggio terapeutico sia per la quantità di resinferotossina contenuta nel lattice che dipende dal terreno, dall'esposizione e dalla pianta stessa. Non si possono commettere gli errori di chi si affida all'erboristeria fidandosi del naturale. Dal mondo vegetale vengono i veleni più potenti (ricina, stricnina, ecc.) e il dosaggio della sostanza attiva nella pianta non è né testata né certificata dalle erboristerie. Senza contare l'eventuale contenuto di pesticidi e sviluppi di muffe da cattiva conservazione messi in relazione col carcinoma del fegato.
Ho sempre saputo della velenosità del lattice delle euforbiacee, difatti da esso si estraggono principi medicinali. Quindi quando i miei polpastrelli venivano in contatto col lattice (horrida, eritrea, pulcherrima, splendens, ecc.) mi sono sempre lavato accuratamente le mani, era sufficiente, ma non avrei mai pensato ad un incontro ravvicinato con la regina delle perfide che tutto sommato è stata benevola: il contatto diretto del lattice con l'occhio può produrre ulcerazioni e cecità.
In farmacia è venduta una pomata al peperoncino (capsaicina e resinferotossina sono simili, entrambi vanilloidi) da spalmare con le dovute cautele, mia madre si ostina ad usarla.
L'uso negli integratori alimentari è proibito per legge.
Incollo il frammento di un articolo scientifico: "Studi in vivo hanno confermato che la somministrazione sottocutanea della resiniferatossina mette fuori uso temporaneamente i neuroni nocicettivi delle terminazioni nervose provocando un potente effetto analgesico reversibile (p.e., nel dolore postoperatorio), senza che altre funzioni sensorie e motorie vengano alterate (L. Karai, D.C. Brown, A.J. Mannes et Al., J. Clin. Invest., 2004, 113, 1344-52)"
Quindi agisce in un modo diverso dalla morfina.
La resinferotossina è' stata usata con successo con somministrazione transuretrale nelle invalidanti cistiti asettiche ribelli ad altre terapie.
Credo di non conoscere altro e attendo notizie da chi sa, su questa cactacea che apre una strada importante nella terapia del dolore. Il solito cauto abbraccio. umberto.

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beppe58
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Inviato: Dom 16 Lug 2006, 21:18   Oggetto:
beppe58 Dom 16 Lug 2006, 21:18
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Grazie 1000 Umberto,molto interessante.sapevo solo che il lattice delle euph. è di norma tossico,mai avrei pensato che venisse usato in medicina.Ciaoo Sorriso

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umberto



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Inviato: Dom 16 Lug 2006, 23:30   Oggetto:
umberto Dom 16 Lug 2006, 23:30
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Caro Beppe58 i ricercatori sono affascinati da tutti i veleni perché spesso studiandoli scoprono particolarità d'azione impensate che spesso portano a nuove scoperte e ad un nuovo farmaco (nome che se ricordo bene viene dal greco antico: veleno). Altre cactacee hanno potenti effetti psichici (allucinogeni).
L' euphorbia tirucalli ha una caratteristica ancora diversa. Si è pensato di coltivarla in zone desertiche e dato che il suo lattice è un polimero a catena lunga, con opportuno trattamento può essere trasformato in idrocarburo ad impatto gas serra nullo... petrolieri permettendo. Che mondo meraviglioso se riuscissimo solo a rispettarlo un po'! Ciao. umberto.

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cactus
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Inviato: Lun 17 Lug 2006, 11:47   Oggetto:
cactus Lun 17 Lug 2006, 11:47
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Questo della tirucalli lo sapevo anche io. Viene chiamata euforbia della benzina proprio per queste sue proprietà. Resta comunque ben lontana per l'utilizzo come idrocarburo. E' anche un buon antiverruche.

Grazie per le approfondite delucidazioni.

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csfa
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Inviato: Lun 17 Lug 2006, 19:35   Oggetto:
csfa Lun 17 Lug 2006, 19:35
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Evil or Very Mad Twisted Evil Rolling Eyes Mr. Green

Ti do' anch'io il mio benvenuto, finalmente uno nuovo, ero al corrente

del veleno delle euphorbie e dei loro effetti, ma cio' che ho letto non lo

sapevo, ti ringrazio e di nuovo benvenuto! Laughing

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