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Inviato: Lun 22 Ott 2012, 22:44 Oggetto:
umbcort Lun 22 Ott 2012, 22:44
mi sa che l'uso di qualche "aiutino" nei vivai è pratica molto diffusa.....non credo sia normale trovare dei ciclamini grossi come tulipani!
Comunque non sono contrario a tutto ciò che può far bene alla pianta e che sia, ovviamente, legale....se qualcuno vuole affrontare l'argomento dal punto di vista etico...io sono pronto!
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Inviato: Mar 23 Ott 2012, 16:39 Oggetto:
Stella Mar 23 Ott 2012, 16:39
umbcort ha scritto:
Ora, se metto delle mele vicino alle piantine grasse queste potrebbero crescere meglio?
Che cosa intendi con "meglio"? Come ho scritto l'etilene aiuta le pianticelle a non eziolare nelle prime fasi di crescita, e comunque sono sempre esperimenti condotti su qualche pianta superiore, ma non ho mai trovato nulla di specifico sulle piante grasse...anzi se qualcuno conoscesse qualche trattazione scientifica, che tratti le grassine, mi farebbe piacere .
Per quanto riguarda gli ormoni, ne ho già parlato in "cactus caffè" e sono principalmente auxine e gibberelline.
Parlarne da un punto di vista etico credo che porterebbe solo a una sfilza di "secondo me"..e non è quello il vero problema. Le piante hanno già un contenuto endogeno di ormoni, si sono evolute così, ed è quello che gli serve. Dargliene una quantità superiore, senza avere delle giuste conoscenze, può solo portare a nessun risultato, o a una pianta molto più sviluppata del normale, ma con un apparato radicale ridicolo. Non si tratta di etica, se avesse solo riscontri positivi per la pianta non avrei nulla da dire, ma non è così.
Tuttavia in alcuni casi possono essere utili...per esempio vendono dell'auxina in polvere, che se usata per una talea, aiuta lo sviluppo di radici.
Registrato: 02/11/11 18:26 Età: 54 Messaggi: 218 Residenza: Milano
Inviato: Mar 23 Ott 2012, 23:27 Oggetto:
umbcort Mar 23 Ott 2012, 23:27
Per meglio intendo dire ad una maggiore velocità mantenendo le normali proporzioni pianta-radici e per quelle piante che non sono messe in posizione di luce ideale.
Il discorso etico, senza polemica, è rivolto a chi è contrario all'uso della chimica per favorire o migliorare la crescita della pianta, sono d'accordo che non bisogna abusare di questi ormoni ma li vedo come buona soluzione per ridurre carenze di terreno o clima.
Mi vado a cercare la discussione di questi ormoni su "cactus caffè", comunque mi è già utile saperne l'esistenza...per adesso, grazie per l'info
Ciao a tutti!
oltre 3 settimane fà ho fatto una serie di semine nello stesso "germinatorio" diviso in vari "bicchierini" ho seguito tuttel indicazioni a parte il fatto di sterilizzare, quindi "bollire" o "cuocere" il substato sabbioso.
risultato dopo oltre 3 settimane di terriccio inzippato, odore sgradevole, filamenti biancastri (muffa?) in un bicchierino, ma il top è stato scoprire ieri in 2 bicchierini (dove ancora non è germoiato niente) la presenza di strani ospiti: dei micro vermetti bianchi lunghi non più di 4mm e sottili meno di 0,5mm..
saran larve presenti già nel terriccio comprato ..ma larve di che cosa? mah
Devi raccogliere i frutti, che assomigliano, nella maggior parte dei casi a dei piccoli peperoncini, quelli che vedi in cima nella foto sotto.
Possono avere anche colorazioni e fogge diverse, però più o meno sono tutti così.
Quando sono maturi li stacchi e all'interno troverai dei piccoli semini (se guardi con attenzione li puoi vedere in trasparenza nella foto), generalmente neri o marroni, che laverai e farai asciugare prima di conservare o seminare.
 
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
Grazie Edus, peró non tutti i cactus fanno i peperoncini, giusto ?
La mia parodia magnifica, infatti, ha fatto dei polloni ed io, senza sapere se fosse tecnicamente corretto, ne ho staccato uno e l'ho messo a terra e adesso sta crescendo.
Deduco quindi che , secondo il tipo di cactus, i semi o comunque i riproduttori, sono i cicci che si formano sulla pianta , visto anche ció che hai detto tu a proposito dei " peperoncini ".
Ma allora mi chiedo : il polline degli splendidi fiori di cactus ? ha qualche funzione riproduttiva della specie in questione o serve solo per " rimescolare il genoma "?
_________________ Si vive una volta sola, ma se lo si fa bene é sufficiente ( Mae West )
Un attimo, frena!!!
Così stai facendo un po' di confusione. Tu hai chiesto come raccogliere i semi, questo è tutto un altro discorso!!
Cerco di fare un po' di chiarezza, per quanto ne so!
In soldoni: La riproduzione può essere gamica o agamica:
1) Gamica è una riproduzione sessuata, cioè quando la parte femminile del fiore (pistillo) e la parte maschile (polline) vengono a contatto ed avviene la fecondazione, che produce i frutti e in seguito i semi che, se le condizioni climatiche sono favorevoli, germinano ....e si ricomincia il ciclo.
Quando si incontrano parti maschili e femminili di piante diverse, si ha una fecondazione incrociata, con rimescolamento del materiale genetico.
2) Agamica è una riproduzione asessuata, in quando si prelevano dalla pianta madre parti di fusti, foglie, radici, che messe a radicare producono una nuova pianta identica alla pianta madre, che quindi ha il suo stesso patrimonio genetico.
Ci sono molti modi di riprodurre le piante, anche grasse, per via vegetativa (agamica), si possono staccare i polloni che la pianta produce naturalmente (come hai fatto tu con la Parodia), oppure prelevare talee di ramo o di foglia, stoloni, divisioni radicali, ecc.
Ci sono addirittura casi particolari in cui la pianta stessa si autoriproduce per via vegetativa, infatti genera sul margine delle foglie delle minuscole foglioline già radicate, che quando cadono al suolo formano numerosissime nuove piantine, come nel caso della "simpatica", ma invasiva, Kalanchoe daigremontiana.
Spero di essere stato chiaro, anche se ci sarebbe ancora molto da dire in relazione al discorso delle piante autofertili, autosterili, ecc.
Se fai un ricerca nel forum troverai tanto materiale utile!!!
_________________ Eduardo
“Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose.” Carl Nilsson Linnaeus
quindi, ricapitolando: quando ho messo il pollone della mia Parodia a terra , in realtá ho solo cercato di allevare un clone della mia Parodia, cioé una pianta geneticamente identica a quella che avevo giá. Giusto ?
Mentre invece se mettessi il polline di un cactus a contatto con il pistillo di un altro ( ma come si fa ?) e se la cosa andasse a buon fine , avrei una pianta nuova , col corredo ereditario dei 2 " genitori ".
Comprando invece il seme, come vorrei fare io, salterei la fase della fecondazione e avrei, nella migliore delle ipotesi, una semina di una pianta ( i cui "genitori" mi sono sconosciuti), ma che appartiene alla specie e al genere che ho prescelto.
Ho detto di nuovo troppe stupidaggini ?
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Registrato: 28/03/13 17:03 Messaggi: 5302 Residenza: San Francisco, California
Inviato: Gio 21 Mag 2015, 16:22 Oggetto:
Gianni Gio 21 Mag 2015, 16:22
..
puoi staccare direttamente l'antera matura e strofinarla sullo stigma, o passi un pennellino sull'antera e raccogli il polline (e' giallo, tipo polvere, lo vedi) e poi lo passi sullo stigma. E' facile ma devi avere piante della stessa specie o di specie compatibili.
OT: io non definirei "più evolute" le piante superiori.
Ne tantomeno l'uomo rispetto alle alte specie animali (anzi! a livello cognitivo sembra proprio abbiamo dei deficit notevoli visto l'andazzo).
Ogni essere vivente su questo pianeta, fino a prova contraria, è discendente della prima cosa viva o pseudotale apparsa sulla Terra, quindi abbiamo alle spalle tutti quanti almeno 4 miliardi di anni di evoluzione (da studi recenti sembra che i processi vitali sulla terra siano iniziati prima di quanto credessimo inizialmente, grazie al ritrovamento di alcune strutture organiche fossili presumibilmente generate da batteri).
Aggiungo che più sono rapidi i cicli di crescita e riproduzione di un organismo più in genere è rapida l'evoluzione (non considerando la pressione evolutiva e altri fattori), per cui una felce evolve più rapidamente di un melo.
E, ma questa è una mia speculazione, ritengo che l'Uomo e le specie da lui domesticate da un punto di vista evolutivo siano parecchio stantie, visto che la selezione naturale influisce poco su queste specie. Siamo in grado di curare malattie molto gravi e potenzialmente fatali, come pure di permettere a chi nasce con malattie/malformazioni congenite di vivere a lungo ed eventualmente riprodursi. Nell'accoppiamento, almeno tra umani, teniamo ben poco conto dei fattori genetici basandoci su motivazioni estetiche, di feeling e di status sociale.
Mentre quando selezioniamo tramite incroci controllati piante o animali tendiamo ad esaltarne una o alcune caratteristiche, ma non otteniamo un individuo geneticamente "forte": per esempio alcune specie di cane sono abbastanza fragiline e prone a problematiche varie.
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