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Materiali wild

 
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Aster
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Inviato: Mer 17 Ott 2018, 22:30   Oggetto: Materiali wild
Aster Mer 17 Ott 2018, 22:30
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È passato un po' di tempo da quando sono rimasto affascinato dai rinvaso del pessimo e ho cominciato ad avvicinarmi alla coltivazione wild, prima di tutto cercando di studiare perché come al solito voglio capire ogni cosa nei dettagli prima di metterla in pratica, ma ormai sto cominciando con qualche esperimento.

Tuttavia ciò con cui mi scontro senza speranza, nonché il motivo per cui ho deciso di aprire questo topic, è la scelta dei materiali. O meglio la loro raccolta, non solo perché è difficile trovare esattamente ciò di cui si avrebbe bisogno, ma molto più banalmente perché non riesco a riconoscere le rocce che mi trovo di fronte, nonostante abbia cercato ogni possibile informazione su internet.

Per questo volevo chiedere ai più esperti come cappero fate a riconoscere le rocce senza aver fatto un corso di geologia, come capite che terra utilizzare, se è completamente minerale oppure no, cosa e come raccogliete, insomma le questioni più banali sul riconoscere e procurarsi i materiali necessari, che sembrano sciocchezze ma per chi non è avvezzo provocano terribili e persistenti mal di testa! Sorriso

Insomma vorrei avere la certezza, quando trovo delle rocce, che vadano davvero bene per la pianta che devo rinvasare, invece più guardo immagini più riesco a confondere calcari con argilliti, calcescisti o arenarie, insomma ho una confusione allucinante in testa che non riesco in nessun modo a sbrogliare.

Vi prego, aiutate un principiante che vuole imparare, giuro che non voglio la pappa pronta, anzi vorrei capire come prepararmela autonomamente! Sorriso

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Giancarlo
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Inviato: Mer 17 Ott 2018, 22:53   Oggetto:
Giancarlo Mer 17 Ott 2018, 22:53
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Dunque dunque.
Sabbia grossolana di fiume, per quella ci siamo, giusto? Sorriso
Terra di campo, anche, credo... Puoi riempirne un vasetto e lasciarla seccare, se diventa un mattoncino, vuol dire che ha una componente argillosa.
Sono tutte osservazioni mie, s' intende.
Continuiamo.
Terriccio maturo di foglie, magari di faggio, nei sottovoschi, vietato, ma un secchiello qui e lì non è un problema.
Lapillo, zeolite, pomice, dalle tue parti non ci sono, tocca acquistarli.
Marna, è molro diffusa in Italia, ma non è tutta uguale.
Io l' ho comprata, ma volendo cen'è sui colli euganei, bianca, rosata, gialla, ma è un pò troppo cristallizzata, non si sfalda bene.

Con queste cose ci coltivi praticamente di tutto.
Devi solo sperimentare e mischiare.


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giancarlo
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pessimo
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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 8:07   Oggetto:
pessimo Gio 18 Ott 2018, 8:07
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Buoni i consigli di Giancarlo Esatto
Se io fossi un geologo e anche un botanico, e magari anche un chimico, eviterei un sacco di errori Smile ma sono solo un appassionato che, prima di fare qualcosa, cerca di leggere e approfondire quanto possibile. Non ho un testo di riferimento, ma internet e gli amici che frequento e con i quali mi confronto.
L'uso di materiali "diversi" dovrebbe partire da una conoscenza degli habitat di origine delle piante, dal sapere se prediligono un substrato calcareo oppure no, esigenze in fatto di ph ... tutte informazioni non semplici da reperire ...
Personalmente cerco di fare in ogni caso dei compromessi, confido molto nella capacità di adattamento delle piante, e poi faccio delle prove, ogni anno la stagione dei rinvasi è dedicata anche alla sperimentazione di nuove composte. Prendo appunti su cosa ho fatto, verifico se la stagione vegetativa che segue darà buoni risultati e poi decido se cambiare ancora composta oppure no.
C'è pure una componente estetica, riguarda il modo di rinvasare, con piante più o meno "affogate" nella composta, e il modo di pacciamare, se ad esempio col lapillo oppure con qualcosa di più vicino all'habitat.
Però non perdo mai di vista il fatto che è uno stile di coltivazione, non è la ricetta giusta ... e quindi il consiglio che posso darti, quello più importante secondo me, è di non cercare la ricetta ... non esiste!
Spiego meglio con un esempio: ho coltivato gli Ariocarpus con buoni risultati nella composta classica, lapillo-pomice-poca torba setacciata, solo pomice, solo akadama, terra di campo-pomice, solo marna, marna-pomice ... siccome a me piaccioni in un certo modo, tra le mille prove fatte, orienterò le scelte future usando "la mia composta preferita" ... ma che non è la ricetta giusta, ma solo una mia scelta, diversa da quella di molti altri ... e magari neppure condivisa Very Happy
Se vuoi farti delle idee, puoi seguire su FB il gruppo "Wild grown cactus and succulent plants".

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Aster
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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 8:23   Oggetto:
Aster Gio 18 Ott 2018, 8:23
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Sono d'accordo su tutto ciò che avete detto e forse sono io che parlando troppo finisco per fare confusione.
Come dice Massimo capisco che la creazione di un substrato debba essere frutto di ricerche sull'habitat di una pianta e sulle nostre preferenze di coltivazione e di estetica, però il mio problema non è sulla scelta dei materiali (o almeno quello è superabile), ma sul riconoscimento e reperimento dei materiali stessi.

A parte i classici pomice, lapillo, sabbia e tutto ciò che si può acquistare, per i materiali raccolti "in natura" come fanno molti coltivatori wild, io semplicemente non riesco a capire come identificare con certezza le rocce che incontro.
Perciò se decido che una pianta sta bene nell'arenaria, poi non sono in grado di andare a raccogliere qualcosa che sono sicuro essere quella specifica roccia, e ho sempre paura di confondere clamorosamente rocce anche molto diverse.
Al massimo riesco a distinguere il pH, ma anche lì ho letto che esistono varie rocce con molto calcare pur mantenendo una buona quantità di argilla, insomma è un po' un casino.

Sarebbe tanto bello vedere visivamente i materiali utilizzati e magari le differenze tra uno e l'altro, ma anche sul gruppo non ho trovato niente del genere purtroppo, si parla molto di che rocce usare, ma non di come riconoscerle almeno sommariamente, e credo che questo freni molto la possibilità di un principiante di avvicinarsi a questo stile di coltivazione e poter approfondirne lo studio.

Magari ci sono risorse online ma io non sono riuscito a trovarne di esaustive, magari sono solo imbranato con l'uso di Google, non lo so, vorrei solo capire come riuscire ad approfondire e avere qualche certezza in più.

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pessimo
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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 10:43   Oggetto:
pessimo Gio 18 Ott 2018, 10:43
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Aster ha scritto:
... il mio problema non è sulla scelta dei materiali (o almeno quello è superabile), ma sul riconoscimento e reperimento dei materiali stessi ...
... non riesco a capire come identificare con certezza le rocce che incontro ...

Sono più o meno nelle tue stesse condizioni, è per questo che ti ho suggerito il gruppo di FB, hanno pubblicato immagini e testi che possono dare un grande aiuto. Comincia semmai con le piante che prediligono un substrato calcareo, cerca i materiali che con l'acido muriatico friggono, e intanto fai esperienza. Quelle che crescono sul gesso sono belle da ambientare. Non credo si possa acquisire in poco tempo le competenze necessarie a riconoscere i diversi minerali/inerti presenti nel territorio ... ma intanto provare a riconoscerne alcuni si.
Su internet roba del genere https://sites.google.com/site/liceodinirock/minerali ne trovi, anche nei siti di acquariofilia.

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Aster
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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 11:45   Oggetto:
Aster Gio 18 Ott 2018, 11:45
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Bel consiglio quello dei siti di acquariofilia, grazie!

Purtroppo mi sembra che più cerco su Google più mi confondo le idee, forse le più facili sono in effetti quelle che stanno su terreno calcareo e presto proverò a rinvasare degli ariocarpus, nel frattempo mi dedico ad altro perché qua sembra ci siano quasi esclusivamente areniti (alta Toscana al confine con l'Emilia), ma distinguere tra arenite, pelite, argillite, scaglia Toscana, macigno e così via per me è un incubo Very Happy

Poi magari vanno bene tutte, ma mi piacerebbe capire le differenze, imparare a distinguerle e anche capire se la terra che si prende va bene, perché a me sembra sempre troppo organica, ma magari è perché sono abituato ai lithops che vogliono organico zero, e ho constatato che anche luoghi dove la terra non è "contaminata" da humus di bosco è molto difficile trovarne, quindi magari uno segue la carta geologica ma non trova punti di prelievo.

Insomma, mi piacerebbe confrontarmi un po' con altri nelle mie stesse condizioni, cosa che sul gruppo è difficile fare, anche se dai capolavori che vengono postati si possono trarre parecchi spunti e informazioni.

Ho trovato anche le chiavi dicotomiche di riconoscimento delle rocce, ma mi sembra che spesso non sia sufficiente. Con le immagini poi è più difficile di quanto avrei immaginato, a volte Google è abbastanza odioso...

Edito per aggiungere che ad esempio il tuo topic sulla marna è esattamente ciò che secondo me servirebbe, alla fine l'esperienza di coltivazione viene dopo, ma sarebbe bello anche scambiarsi consigli e informazioni sulla raccolta dei materiali, dato che comunque tutti lo fanno, esperti e non, più o meno nello stesso modo, non ci sono grandi variabili in gioco se non appunto la conoscenza delle rocce.
Come miscelarle per creare la giusta composta è poi un'altra storia.

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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 13:53   Oggetto:
pessimo Gio 18 Ott 2018, 13:53
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Per la terra di campo abbiamo scritto molto e non riesco a trovare dove, ma in linea di massima i campi lavorati e coltivati a foraggio hanno una terra d'accordo sempre diversa, ma spesso buona per le nostre piante. Io ne ho provate di diverse provenienze, poi ho scelta quella che compatta meno e che ha un bel colore (per me), qui ne parlo e si vede http://forum.cactofili.org/viewtopic.php?t=39120&postdays=0&postorder=asc&start=0
la componente organica nella terra di campo è minima.

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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 14:56   Oggetto:
Aster Gio 18 Ott 2018, 14:56
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pessimo ha scritto:
la componente organica nella terra di campo è minima.


Anche quella derivante dalla degradazione di rocce che costituiscono scarpate su cui crescono boschi?
Era questo il mio più grande timore, perché cercando inerti rocciosi spesso si finisce in zone comunque ricche di vegetazione, e temevo fosse un problema per quelle piante che vogliono terreno minerale.

Tra l'altro una domanda forse stupida che mi sono fatto raccogliendo terra è se chi vuole solo la parte inorganica tenta di eliminare anche quei più o meno presenti residui vegetali che inevitabilmente vi si trovano, come foglie secche, rametti e simili, che ovviamente è difficile filtrare.

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pessimo
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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 15:51   Oggetto:
pessimo Gio 18 Ott 2018, 15:51
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Non prenderei la terra di campo in prossimità di zone boscose e pensare di setacciarla per togliere una eventuale parte organica ritengo sia impossibile, come fai? Parlo di materiali a tessitura sottile, non di sassi, legni o foglie, quelli ovviamente si tolgono facilmente.

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Inviato: Gio 18 Ott 2018, 18:13   Oggetto:
Aster Gio 18 Ott 2018, 18:13
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No no per carità lungi da me pensare di setacciare la parte organica fine, anche se fosse possibile, tremo al solo pensiero! Very Happy

È solo che spesso trovo rocce affioranti dove si può raccogliere pietrisco e materiale inorganico solo su scarpate alla base di boschi o comunque vegetazione, quindi anche se la zona rocciosa è abbastanza pulita temo sempre che un po' di materia organica possa comunque finirci per dilavamento.
Le fogliette secche e i ramoscelli invece si trovano sempre e quando serve inorganico puro magari danno fastidio, non so se sono effettivamente complicate da setacciare o se sono io che ho poca pazienza Very Happy

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